Emilio o dell'educazione: differenze tra le versioni

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=== La critica ===
La pubblicazione dell<nowiki>'</nowiki>''Emilio'' nel 1762 ebbe una vasta eco nell'ambiente letterario francese che però fu anche «occasione di crescente scandalo» presso le istituzioni e la Chiesa al punto che, come scrisse l'editore Duchesne a Rousseau, «la polizia ha interrotto la nostra attività e ... non possiamo più vendere nulla» e per di più la prima sezione del Parlamento ordinava l'arresto dell'autore e il bruciamento del libro.<ref>J.J.Rousseau, ''op.cit.'' p.38</ref>
Alle critiche dei nobili, degli accademici, dei magistrati reazionari e della Chiesa, Rousseau reagì difendendo apertamente la sua opera e la sua dottrina pedagogica in particolare con una lettera al ''[[LettreLettera àa Christophe de Beaumont''|cardinale Christophe de Beaumont]].
 
 
 
 
Avversi a Rousseau vi erano nobili, accademici, dotti e privilegiati, ma egli reagì coraggiosamente. Basta ricordare con quale appassionata dignità il vinto rispose alla pastorale dell'arcivescovo di Parigi nella bellissima : discutendo punto per punto le accuse del prelato, giustifica, con logica e con passione, la sua condotta, la sua dottrina e il suo libro. Essa presenta per noi l'interesse di mostrare la fede di Rousseau in un'operetta che gli diverrà sempre più cara.
 
=== Il successo ===