Madrigale: differenze tra le versioni

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* Con [[Claudio Monteverdi]] si conclude la stagione aurea del madrigale italiano: i suoi ''Nove libri di madrigali'' ripercorrono l'evoluzione del genere. Ai madrigali del ''Quinto libro'', [[1605]], ancora polifonici a 5 voci, viene aggiunto il [[basso continuo]] e fa capolino la [[monodia]], cioè la preminenza di una voce, normalmente il [[soprano]], sulle altre. La tendenza giunge a prevalere nel corso dei quattro libri successivi – il ''Sesto libro'', del [[1614]], contiene il famoso ''Lamento di Arianna'', tratto dall'opera ''Arianna'' del [[1608]] - a 1, 2, 3 voci con basso continuo e strumenti obbligati, che costituiscono un tratto d'unione del madrigale classico con la monodia barocca.
 
Il madrigale fu molto apprezzato a seguito della pubblicazione nel [[1588]] dell'opera di [[Nicholas Yonge]], ''Musica Transalpina'', raccolta di 57 madrigali italiani con testi tradotti in inglese, la maggior parte dei quali contengono composizioni di [[Alfonso Ferrabosco]] e di Luca Marenzio, dando inizio così alla cultura del madrigale nazionale; l'ultima raccolta di madrigali italiani, ''Arie a 3 voci'', fu pubblicata nel [[1627]]. Tutti i maggiori musicisti inglesi del tempo ne composero, giungendo alla massima espressione con l'opera di [[William Byrd]], [[Orlando Gibbons]], i più legati alle tradizioni locali, con [[Thomas Morley]], il madrigalista più fecondo, popolare e ''italiano'', melodicamente gradevole, con un senso armonico moderno e una chiara scrittura contrappuntistica e soprattutto con [[John Wilbye]], sottile compositore di forte sensibilità poetica e ci furono anche musicisti che scrissero testi romantici come [[John Dowland]], che scrisse "Come Again" ed altri madrigaliomadrigali.
 
===In [[Francia]]===