Agamennone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 60:
[[File:Helen Menelaus Louvre G424 full.jpg|thumb|200px|left|Vaso attico, durante il sacco di Troia Menelao sta per uccidere Elena, ma è sopraffatto dall'amore per lei]]
[[File:Clytemnestra1.jpg|thumb|150px|[[John Collier]] (1850-1934), Clitemnestra dopo il delitto, impugna il labrys, Guildhall Art Gallery & London's Roman Amphitheatre, Londra]]
L<nowiki>'</nowiki>''[[Iliade]]'' non vuol essere un racconto dettagliato della guerra, celebra invece le vicende degli ultimi 51 giorni di essa e si apre con la collera di Achille contro Agamennone, che ancora una volta aveva mostrato la propria tracotanza; egli infatti aveva fatto prigioniera [[Criseide]], la bellissima figlia di [[Crise]], sacerdote di Apollo, e aveva deciso di tenerla per sè, così, quando Crise gli si presentò per pregarlo di restituirla, egli lo insultò e lo cacciò, umiliando l'uomo e offendendo il dio<ref>[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/h/homerus/iliade/ Iliade]</ref>. Apollo perciò si scaglia contro Agamennone, seminando dolore e morte tra i guerrieri achei, ed Agamennone dovrà cedere, se vorrà por fine alla furiosa vendetta del dio. Cedette e liberò Criseide, ma pretese in cambio che gli fosse consegnata la preda di un altro dei capi achei. Prese [[Briseide]]<ref>Iliade canto I</ref>, schiava di [[Achille]] (figlio di [[Peleo]] e della ninfa [[Teti (Nereide)|Teti]]), guerriero invincibile e veloce come il vento. In questo modo si apre l'ostilità tra i due e da questo momento Achille rifiuta la battaglia a fianco dei greci. Senza di lui e il suo esercito di [[Mirmidoni]], i Greci sono in difficoltà e i Troiani giungono a minacciare le navi achee. Solo dopo la morte dell'amico [[Patroclo]] per mano del principe [[Ettore (mitologia)|Ettore]], Achille tornerà a combattere con l'intento di ottenere vendetta.
 
=== Il ritorno a Micene ===
Durante il viaggio di ritorno Agamennone fu protetto da [[Era (mitologia)|Era]] (o [[Latona]]), moglie di [[Zeus]], che salvò la sua nave da una violenta tempesta, che invece aveva investito le navi dei principi greci e aveva spinto Menelao fino in [[Egitto]].<br>
Clitennestra aveva precedentemente persuaso il marito ad accendere un falò sul monte Ida non appena avesse espugnato Troia. Una sentinella stava in piedi sul tetto del palazzo di Micene in attesa di scorgere quel fuoco; e quando lo vide, corse a comunicarlo a Clitennestra. Questa indisse grandi festeggiamenti con ricchi sacrifici agli dei, simulando riconoscenza e gioia; Egisto, intanto, approntava il suo piano, mise uno degli uomini più fidati di guardia sulla torre presso il mare e gli promise una generosa ricompensa non appena gli avesse annunciato lo sbarco di Agamennone.
 
Dopo il viaggio fortunoso, Agamennone sbarcò in patria. Portava con sé, come parte del bottino e come sua concubina, la principessa [[Cassandra (mitologia)|Cassandra]], gemella di Paride e sacerdotessa di Apollo, che aveva il dono della preveggenza ma anche la maledizione divina di non essere mai creduta<ref>Igino,
''Fabulae'' 93</ref>. All'ingresso del palazzo ella ammonì il re di non entrare presagendo l'attentato, ancora una volta non fu creduta e il re non l'ascoltò.<br>
Secondo [[Pindaro]] e i tragici greci, Agamennone venne ucciso con un [[Labrys|lábrys (λάβρυς)]]<ref>Ascia bipenne, ossia a doppio taglio</ref>, mentre si trovava solo nel bagno. Su istigazione di Egisto, la moglie lo imbrigliò prima nella rete che gli aveva gettato addosso, poi lo colpì. Subito dopo, Clitennestra si scagliò anche contro Cassandra e, con la stessa arma, la uccise. Il suo sordo rancore per il sacrificio di Ifigenia e la gelosia per Cassandra, avevano finalmente attuato la vendetta di [[Tieste]], come era stato predetto dell'[[oracolo di Delfi]].<br />
 
<gallery mode="packed" heights="120">