Duomo di Amalfi: differenze tra le versioni

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La '''cattedrale di Sant'Andrea''' è il [[duomo|principale luogo di culto]] [[cattolicesimo|cattolico]] di [[Amalfi]], [[cattedrale|sede vescovile]] dell'[[Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni]]. Dedicato a [[Andrea apostolo|sant'Andrea apostolo]], si trova in piazza Duomo, nel centro della città.
 
Secondo una leggenda, [[Francesco d'Assisi|san Francesco d'Assisi]] si recò nel [[1218]] in questo edificio per venerare le reliquie dell'apostolo ivi custodite e rimase in città per due anni. In tale occasione fondò il [[Chiesa di Sant'Antonio (Amalfi)|convento di Santa Maria degli Angeli, poi dedicato a Sant'Antonio]].<ref>http://www.parrocchiaamalfi.com/la-presenza-di-san-francesco-ad-amalfi-nelle-antiche-carte-di-una-platea-settecentesca/</ref> <ref>http://www.parrocchiaamalfi.com/cattedrale/santo-patrono/</ref>
 
==Storia==
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Nel periodo successivo alla [[controriforma]] i due originari edifici sacri tornarono ad essere distinti e quello più antico divenne la [[museo diocesano di Amalfi|basilica del Crocifisso]]. Ulteriori interventi avvennero tra il [[XVI secolo]] e il [[XVIII secolo]].
 
Il 24 dicembre [[1861]] sotto l'azione di un forte vento, un tratto del coronamento della facciata, in cattivo stato di conservazione, cadde sfondando una o due volte del sottostante atrio. Tale accadimento, grazie al parere favorevole al restauro stilistico della Giunta delle Belle Arti ha fatto sì che, nonostante il danno fosse leggero, le stratificazioni sulla facciata (dell'epoca rinascimentale, barocco, ecc.) siano state cancellate, ricostruendola secondo lo stile dell'architetto [[Lorenzo Casalbore]], che demolì il portico, i capitelli, le cornici, lo stesso intonaco e le basi e le paraste del Settecento, messe in opera da [[Arcangelo Guglielmelli]] al fine di riprodurre l'originario stile della chiesa. La rimozione dell'evento dalla [[memoria collettiva]] degli amalfitani contribuì a fortificare la tesi che mise in atto il sindaco del paese Salvatore Amatruda per giustificare questo "rinnovamento" della facciata, ovvero che la chiesa era, quasi del tutto, crollata. Alcune fonti scritte, probabilmente appartenenti agli esperti di restauro che furono nominati dalla Giunta delle Belle Arti, dicono: "Se questo ragguardevole monumento fosse liberato e svestito dalle sovrapposizioni barocche che in tempo più vicino a noi lo hanno deturpato e travisato, presenterebbe una singolare novità di stile, così nell'insieme della sua struttura, come nelle decorazioni veramente stupende. Intanto è opera certamente lodevole il poter ridare a questo monumento almeno l'antico aspetto nella parte che riguarda la fronte esterna".<ref> G. Fiengo nella ''Tutela e restauro dei monumenti in Campania'' ci parla di questo avvenimento e denuncia l'ignoranza con la quale è stata accettata questa ricostruzione.</ref>
 
==Descrizione==
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===Cripta ===
La cripta, edificata sulla tomba del santo patrono, è adornata da pregevoli affreschi, il maggiore dei quali rappresenta ''L'arrivo del corpo di Sant'Andrea nella cattedrale di Amalfi''. Sull'altare si trovano la statua bronzea di Sant'Andrea di [[Michelangelo Naccherino]], quella marmorea di [[San Lorenzo]] di [[Pietro Bernini]], padre di [[Gian Lorenzo Bernini|Gian Lorenzo]] e quella di [[Stefano protomartire|S. Stefano]] di uno scultore locale.
 
== Galleria di d'immagini ==
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File:La città medievale di Amalfi nel XVII secolo.jpg|Esterno nel [[XVII secolo]]