Genealogia deorum gentilium: differenze tra le versioni

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Boccaccio è morto nel 1375, no 1374.
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Il '''''De genealogia deorum gentilium''''' è un'opera di [[Giovanni Boccaccio]], scritta in latino, come raccolta ''enciclopedica'' in 15 libri, in cui sono interpretati allegoricamente molti miti delle divinità pagane. Nel trattato si cerca di mettere ordine sui rapporti familiari aggrovigliati tra le divinità del classico pantheon dell'antica Grecia e di Roma.
 
Nella ''Prefazione'' l'autore asserisce di aver intrapreso il progetto su richiesta di [[Ugo IV di Cipro]]. La prima versione è stata completata nel 1360, ma successivamente Boccaccio ha continuamente corretto e rivisto il lavoro fino alla sua morte nel 13741375. La prima edizione a stampa è del 1472 (Venezia, [[Giovanni e Vindelino da Spira|Vindelino da Spira]]), ma il successo dell'opera è legato soprattutto alla traduzione in volgare di [[Giuseppe Betussi]], pubblicata la prima volta nel 1547 (Venezia, Comin da Trino) e più volte ristampata <ref>''Letteratura italiana. Dizionario delle opere'', Torino, Einaudi, 1999, ''ad vocem''</ref>.
 
Mentre Boccaccio era vivo e anche nei due secoli successivi era diffusa l'opinione che la sua opera principale e quella da cui avrebbe tratto fama fossero le ''Genealogie deorum gentilium'', mentre le opere in volgare erano trascurate.<ref>Bull, in ''Encyclopædia Britannica'' p.22</ref>