Eiaculazione femminile: differenze tra le versioni

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Nel [[1559]] l'anatomista italiano [[Realdo Colombo]] riferì dell'eiaculazione femminile mentre spiegava le funzioni della [[clitoride]], e nel [[XVII secolo]] l'anatomista olandese [[Regnier de Graaf]] scrisse, in un libro sull'anatomia femminile, di fluidi «che correvano fuori» e «che zampillavano» durante l'eccitamento sessuale<ref>Regnier De Graaf, (1672) ''New Treatise Concerning the Generative Organs of Women''. Ristampa del 1972 a opera di: Jocelyn H.D., Setchell B.P., ''Regnier de Graaf on the human reproductive organs. An annotated translation of "Tractatus de Virorum Organis Generationi Inservientibus" (1668) and "De Mulierub Organis Generationi Inservientibus Tractatus Novus" (1962)''. In ''J Reprod Fertil, 17, 1-222. Suppl. Dec. 1972''.</ref>. Egli nel 1673 identificò la cosiddetta "prostata femminile" costituita da un insieme di piccole ghiandole situate sulla parete anteriore della [[vagina]] attorno alla parte inferiore dell'[[uretra]]. La medicina moderna riconoscerà che questa componente del sistema genitale femminile costituisce l'[[omologia (biologia)|omologo]] della [[prostata]] maschile.
 
Nel 1860 il ginecologo [[Alexander Skene]] riconobbe queste formazioni e le battezzò con il nome di [[ghiandole di Skene]], attribuendovi la funzione di espellere un liquido per aumentare la [[Lubrificazione vaginale|lubrificazione]] e la [[libido]] nella donna. Tale caratteristica è stata confermata da studi recenti che hanno accertato che in presenza di stimolazione interna della vagina le ghiandole di Skene possono effettivamente secernere grandi quantità di liquido lubrificante<ref>Heath D (1984). "An investigation into the origins of a copious vaginal discharge during intercourse: "Enough to wet the bed" - that "is not urine"". J Sex Res. 20 (2): 194–215. doi:10.1080/00224498409551217</ref>, risultando il candidato più probabile nella ricerca dell'organo alla base dell'eiaculazione femminile.
In alcune situazioni patologiche di origine somatica, l'[[eiaculazione retrograda]], consistente nello spostamento del fluido fino alla vescica attraverso l'uretra, potrebbe rappresentare una ulteriore spiegazione dell'assenza del fenomeno dell'eiaculazione in alcune donne.