Agro Pontino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
→‎La bonifica integrale del '900: sostituito "scorsi" con "precedenti" in quanto il primo termine si riferisce al periodo attuale (rispetto a chi legge) e quindi non corretto sintatticamente.
Riga 81:
Nel [[1924]] ebbe inizio un'imponente opera di bonifica dell'intero territorio (per opera di Mussolini) fino ad allora noto come ''Paludi Pontine. Il regime non stanca di ripeter che sia'' la prima ad avere veramente successo dopo secoli di inutili tentativi. La bonifica però, era già stata prevista in un decreto del 1899. Nel 1919 una legge prevedeva il prosciugamento dei terreni paludosi, il governo però, non riusciva a convincere i latifondisti dai lati positivi della bonifica. Il regime fascista li minacciava nel 1926 con l'appropriazione che portava i primi successi. La bonifica a larga scala cominciò solo dal 1928 quando i fascisti sovvenzionavano i latifondisti e la borghesia agricola della zona, pagando fino al 75% dei loro costi.
 
Gli operai si recrutavano all'inizio in gran part dai poveri del Nord (soprattutto dal Veneto), spesso senza alcun esperienza sul campo agricolo. Da ciò risultavano gravi problemi riguardo la preparazione del terreno che portavano, nonostante il terreno fertile, a tanti anni di raccolti scarsi. Per Mussolini i lavori andavano avanti troppo lento e dunque nel 1931 dava il progetto nelle mani dell'ONC. Negli anni scorsiprecedenti si lavorò esclusivamente tra Novembre e Aprile per evitare la malaria. Sotto l'ONC invece la bonifica andava avanti tutto l'anno e da questo momento iniziò anche una moria con un fin oggi sconosciuto numero di vittime. Saliva anche il numero di deportazioni di oppositori nella zona (socialisti, repubblicani e liberi); visto che si trattò di un'area con un alto livello di controllo sociale loro rischiavano (e spesso perdono) la loro vita sui campi paludosi.
 
Ancora oggi la persistenza dello stato di terreno agricolo piuttosto che di palude è possibile solo grazie all'energia elettrica: la rete di canali di drenaggio e scolo è infatti servita da numerosi impianti [[Idrovora|idrovori]] di sollevamento delle acque, necessari per scaricare in mare (direttamente o attraverso i [[laghi costieri]]) le acque che, provenendo dalle alture circostanti, si riversano in questo territorio posto di alcuni metri sotto il livello del mare, cosa che impedisce il naturale deflusso delle acque per gravità verso il mare; complessivamente gli impianti idrovori raggiungono una potenza installata pari a 1416 [[kW]] (7120 kW secondo altre fonti<ref>{{Cita web|url=http://www.lacquaonline.it/wp-content/uploads/2016/08/Masullo-LA-BONIFICA-della-PIANURA-PONTINA.pdf|titolo=LA BONIFICA della PIANURA PONTINA}}</ref>) ed un consumo medio annuo dì circa 863.000 [[kWh]]<ref>{{Cita web|url=http://www.consorziodibonificasudpontino.it/consorzio.php?id=10|titolo=Le opere di bonifica}}</ref>. Gli impianti in funzione sono elencati di seguito in ordine decrescente di portata (litri/secondo)<ref>{{Cita web|url=http://www.bonifica-agropontino.it/category/impianti/impianti-idrovori/|titolo=www.bonifica-agropontino.it}}</ref>: