De gustibus non est disputandum: differenze tra le versioni

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'''''De gustibus non disputandum est disputandum'''''<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/de-gustibus-non-est-disputandum/|titolo=de gustibus non est disputandum est in Vocabolario - Treccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2017-08-16}}</ref><ref>Cfr. anche [http://www.merriam-webster.com/dictionary/de%20gustibus%20non%20est%20disputandum de gus·ti·bus non est dis·pu·tan·dum] su ''merriam-webster.com/dictionary''.</ref> – talvolta reso anche con '''''De gustibus non disputandum est''''' oppure '''''De gustibus et coloribus non est disputandum''''', o anche nella forma abbreviata '''''De gustibus non disputandum''''' – è una [[Locuzioni latine|locuzione]] [[Lingua latina|latina]] molto diffusa di origine non classica. Intende sottolineare come non sia altro che tempo perso discutere sui gusti delle persone o comunque degli animali, essendo assolutamente tensioni individuali riferibili perciò alla sensibilità propria di ciascun essere. Letteralmente si traduce con "I gusti non si discutono".
 
Secondo [[Plutarco]] la frase ''de gustibus non disputandum est'' fu pronunciata da [[Giulio Cesare]] davanti a un piatto di asparagi al burro serviti nella casa milanese di Valerio Leone. Ai generali Romani la pietanza non piacque affatto; i Romani infatti erano abituati all'olio mentre il burro era considerato un alimento "[[barbaro]]". Allora Cesare, di fronte all'imbarazzante situazione, placò gli animi con la soprascritta frase.<ref>{{Cita web|url=http://www.taccuinistorici.it/ita/news/antica/personaggi/giulio-cesare-de-gustibus-non-disputandum-est.html|titolo=Giulio Cesare e la sua tavola|autore=© Esimple srl - www.esimple.it|sito=www.taccuinistorici.it|accesso=2017-08-16}}</ref>