Stadio Francesco Baracca: differenze tra le versioni

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Lo stadio sorge sul sito del precedentemente classificato come [[ippodromo]] cittadino, costruito nel 1896 dalla Società Veneta di Sport su un terreno di proprietà della locale famiglia Zajotti.
 
L'area era stata già delimitata nel 1893 quando la Chiesa di Carpenedo tramite la società "300 campi" aveva ceduto un'area pari alla centesima parte del proprio nome (3 campi - circa 15.000 metri quadrati ) proprio per l'uso del calcio che si svolgeva a Mestre dagli ufficiali e marinai inglesi di stanza a Venezia e che dimoravano a Mestre (e dagli atleti della [[Società_Ginnastica_Marziale_di_Mestre|Marziale Mestre]]). La presenza di un ufficiale inglese alle prime misurazioni, fece si che il lato corto del rettangolo fosse non di 100 metri come inizialmente previsto, ma di 100 yard (91.5 metri), che fece si che l'altro lato passasse dai 150 metri inizialmente previsti, ai 165 attuali.
 
Esistendo al tempo il contrasto tra Stato e Chiesa che rendeva impossibile un passaggio diretto senza suscitare clamori, nel [[1893]] l'area fu ceduta alla famiglia Zajotti e poi nel 1896 alla Società Veneta di Sport. Al tempo la destinazione d'uso calcistica non esisteva, e pertanto fu deciso inquadrare l'area come "ippodromo" (che a Mestre non è mai esistito nè mai è servito a tale scopo), poichè in tal modo era possibile svolgervisi qualsiasi manifestazione sportiva (o circense): era consentito l'ingresso alle signore e vi era una tassazione fissa del 25% sul biglietto d'ingresso (qualora vi fosse stato). Le vicissitudini della [[Società_Ginnastica_Marziale_di_Mestre#Campo_di_gioco|Palestra Marziale di Mestre]] (e poi la Grande guerra) fecero poi si che l'area non fosse ufficialmente utilizzata al calcio fino addirittura al 1919.