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Nato da famiglia agiata, si trasferì nel 1886 a [[Poggio Rusco]], dove partecipò alla fondazione del locale circolo del [[Partito Socialista Italiano|Partito socialista]]. Laureatosi in [[storia]] all'[[Università di Bologna]] nel 1892, divenne insegnante di italiano nei [[ginnasio|ginnasi]] di [[Mirandola]] e [[Soresina]], per poi venire trasferito in [[Sicilia]] per motivi disciplinari a causa dell'attività politica svolta. Successivamente insegnò a [[La Spezia]], mentre nel 1901 abbandonò la cattedra per dirigere il giornale ''Nuova Terra'' di [[Mantova]].
 
Dal 1904, su invito di [[Camillo Prampolini]], passò alla direzione della ''Giustizia'' di [[Reggio Emilia]]. Qui fu [[consigliere comunale|consigliere]] e [[assessore]] comunale e [[consigliere provinciale]]. Venne eletto alla [[Camera dei Deputatideputati del Regno d'Italia|Camera dei Deputati]] con le [[Elezioni politiche italiane del 1913|elezioni suppletive del 1915]] e riconfermato nel [[Elezioni politiche italiane del 1919|1919]]. All'interno del Partito socialista ebbe posizioni evoluzioniste che lo portarono a contrastare le tendenze di sinistra. Al Congresso di Ancona del partito socialista (26-29 aprile 1914) fu l'autore (con [[Mussolini]]) di una mozione perché venisse sancita l'incompatibilità tra socialismo e [[massoneria]], che venne approvata con quasi i tre quarti di voti dei presenti<ref>{{cita libro|autore=Massimo Della Campa|titolo=Luce sul Grande Oriente. Due secoli di massoneria in Italia|città=Milano|editore=Sperling & Kupfer|anno=2005|pp=62-63}}</ref>.
Scampato ad un attentato [[squadrismo|squadrista]] nel marzo del 1921, lasciò Reggio Emilia e si trasferì a [[Roma]] e poi a [[Milano]]. Dopo un fallito tentativo di espatriare a [[Lugano]] (1924) e un breve periodo di carcere (1926), prese a dedicarsi ad opere di carattere letterario. Dopo una serie di problemi di salute che lo costrinsero all'amputazione di una gamba si trasferì a [[Bergamo]], dove trascorse gli ultimi anni di vita.