Rinascita pagana nell'Occidente tardoantico: differenze tra le versioni

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Teodosio I si fece promotore del Cristianesimo come religione di stato instaurando una politica di [[repressione]] nei confronti dei pagani, e così avvenne ad [[Alessandria d'Egitto]] con la catastrofica distruzione del tempio di [[Serapide]] e della [[Biblioteca di Alessandria]] ad opera di fanatici cristiani.
Eugenio Flavio venne sobillato e spinto allo scontro dal pretorio [[Nicomaco Flaviano (prefetto del pretorio)|Nicomaco Flaviano]] che poco prima della battaglia aveva profetizzato un oracolo che annunciava la venuta del ''grande anno'', al completamento di un ciclo di 365 anni che avrebbero visto la fine del Cristianesimo, dichiarando che la [[cattedrale di Milano]] sarebbe stata trasformata in una stalla e che ne sarebbero stati arruolati i chierici nelle file del suo esercito<ref>B.Croke J.Harries, ''Religious conflict in fourth century in Rome''</ref>. Alla sconfitta delle forze pagane di Eugenio Flavio seguì il suicidio di Nicomaco Flaviano.
Come lo studioso [[Mircea Eliade]] suggerisce, altro avvenimento che segnò la fine ufficiale del paganesimo fu l'incendio del [[santuario di Eleusi]] (il ''Telesterion''), messo in atto nel [[396]] dal re dei [[Goti]] [[Alarico]]. Questo tragico avvenimento era stato predetto dall'ultimo [[Ierofante]] legittimo del tempio, che, in presenza dello storico [[Eunapio]], anche esso iniziato ai [[misteri eleusini]], aveva profetizzòatoprofetizzato ''la distruzione del tempio e l’ascesa di uno Ierofante consacrato da altri dei.''
 
== Note ==