Gian Francesco Malipiero: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Figlio di [[Luigi Malipiero|Luigi]] e di Emma Balbi, proveniva da una famiglia di musicisti: il padre era pianista e direttore d'orchestra, a sua volta figlio di [[Francesco Malipiero|Francesco]], operista apprezzato da [[Gioachino Rossini]]. Dopo la separazione dei genitori, nel [[1893]], seguì il padre a [[Trieste]], [[Berlino]] e [[Vienna]]; nel [[Università per la musica e le arti interpretative di Vienna|conservatorio di quest'ultima città]], nel [[1898]], studiò armonia, ma non venne ammesso ai corsi di violino che studiava privatamente da otto anni. Tornato dalla madre a Venezia, tra il [[1899]] e il [[1902]] frequentò le lezioni di composizione al [[Conservatorio Benedetto Marcello|liceo musicale "Marcello"]] sotto la guida di [[Marco Enrico Bossi]]; quando questi passò al [[Conservatorio Giovanni Battista Martini|liceo musicale "Martini"]] di [[Bologna]], proseguì gli studi da autodidatta.
Fu allievo del Liceo Musicale di [[Venezia]](poi Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia), dove [[Marco Enrico Bossi]] lo introdusse allo stile sinfonico del tardoromanticismo [[Germania|tedesco]], anche se prevalentemente la sua fu una formazione da autodidatta sui più importanti lavori dei maestri italiani del [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]].
 
Nel [[1908]] si reca alla Hochschule di [[Berlino]] per seguire alcuni corsi, mentre a [[Parigi]] entra in contatto con gli ambienti culturali, incontrando [[Alfredo Casella|Casella]], [[Maurice Ravel|Ravel]] e [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]].