Vite dei Cesari: differenze tra le versioni

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== Tradizione manoscritta ==
Secondo quanto riportato da [[Giovanni Lido]], nel [[VI secolo]] circolavano versioni di ''Vite dei Cesari'' ancora complete di prefazione con dedica a C. Setticio Claro, prefetto del pretorio, e dell'inizio della ''Vita di [[Giulio Cesare|Cesare]]''.<ref>Lanciotti, Settimio. Prefazione a ''Vite dei Cesari'', edizione BUR (Biblioteca Universale Rizzoli), Milano, 1982, pag. 23</ref> Tre secoli dopo, quando Servato Lupo, abate del monastero di Ferrières in [[Francia]], sapendo che nel monastero di San Bonifacio a [[Fulda]] in [[Germania]] era conservato un esemplare dei ''Cesari'', chiese che gliene venisse inviata una copia trascritta, l'opera era già mutila del principio. Gli storici ritengono che da questa copia trascritta inviata a Lupo circa nell'anno 884, poi andata perduta insieme al modello di Fulda, discendano tutte le successive copie manoscritte dell'opera.
 
==Note==