Fondazione di Milano: differenze tra le versioni
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La continuità di vita, per molti secoli, nello stesso luogo, come nel caso di Milano, ha profondamente danneggiato il deposito archeologico, ma l'adozione di rigorose tecniche di scavo stratigrafico ha consentito di fare molti passi avanti nella conoscenza della protostoria della città.
Nel [[II millennio a.C.]], durante l'[[età del bronzo]], si erano formati nel territorio tra il [[Ticino (fiume)|Ticino]] e l'[[Adda]] i primi villaggi celtici stabili. Nel [[I millennio a.C.]], nell'ambito della [[cultura di Golasecca]], nella prima [[età del ferro]], sono stati scoperti tre centri principali appartenenti a questa cultura preistorica: [[Bellinzona]], [[Sesto Calende]] - [[Golasecca]] - [[Castelletto Ticino]] e [[Como]]. Gli ultimi due, in particolare, si trovavano lungo importanti itinerari commerciali, facilitati dalla vicinanza con i corsi d'acqua, che mettevano in comunicazione il [[Mediterraneo]] con i territori oltre le [[Alpi]]: risalendo il fiume [[Toce]] si arrivava dal [[lago Maggiore]] al [[passo del Sempione]], mentre seguendo il Ticino si arrivava al [[passo del San Gottardo]], da cui si accedeva alle valli del [[Reno (fiume)|Reno]] e del [[Rodano (fiume)|Rodano]].
Nel V secolo a.C. si assistette al declino dei centri golasecchiani posti lungo il corso del Ticino, probabilmente a vantaggio di una rete di traffici gravitante attorno al nuovo centro
[[File:9759 - Museo archeologico di Milano - Dracme galliche (sec. II-I a.C.) - Foto Giovanni Dall'Orto, 13-mar-2012.jpg|thumb|Dracme celtiche in argento, coniate a Milano ad imitazione delle [[Dracma|dracme greche]] di [[Massalia]] ([[Marsiglia]]), risalenti al periodo precedente alla [[Conquista romana della Gallia Cisalpina|conquista romana]] (II-I secolo a.C.), che sono conservate al [[Civico museo archeologico di Milano]]. Alcune riportano scritte in [[Lingua etrusca|caratteri etruschi]]]]
L'invasione
In corrispondenza dell'attuale [[Biblioteca Ambrosiana]], a piazza San Sepolcro, gli scavi archeologici hanno rivelato la presenza, sotto il pavimento in pietra risalente al I secolo d.C. del [[foro romano di Milano]], di un quartiere di abitazioni in legno risalente all'abitato celtico golasecchiano del V secolo a.C.<ref>"L'area presumibile dell'insediamento del periodo di Golasecca IIIA, di un'estensione pari a 12 ettari, ottenuta collegando i ritrovamenti del V secolo a.C., comprende la zona attorno alla piazza del foro, corrispondente all'attuale Biblioteca Ambrosiana, tra le piazze Pio XI e S. Sepolcro, e quella tra via Meravigli, Piazza del Duomo e via Valpetrosa". Anna Ceresa Mori (Le origini di Milano, in 3º Convegno Archeologico Lombardo - La Protostoria in Lombardia, Atti del Convegno, Como, Villa Olmo 22-23-24 ottobre 1999).</ref>. Altri ritrovamenti di rilievo ascrivibili all'epoca celtica sono stati trovati lungo il lato sud-ovest di Palazzo Reale, dove sono stati scoperti, cinque metri sotto il moderno sedime stradale, resti di abitazioni e di una fornace che risalgono a un periodo compreso tra il V e il IV secolo a.C.<ref name="Tosi"/>
Tra i resti della [[basilica di Santa Tecla]], che si trovano sotto il [[Duomo di Milano]], si trova ciò che rimane di un edificio a base quadrata avente lato di 17 m forse associabile al citato tempio dedicato a [[Belisama]], oppure a un successivo tempio romano dedicato a [[Minerva]]<ref name="Tosi"/>. In via Moneta è stato invece rivenuto il fossato dell'edificio militare fortificato precedentemente menzionato, che risaliva al IV secolo a.C.<ref name="Tosi"/>
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