Stadio Francesco Baracca: differenze tra le versioni

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La temperie italiana a soli vent'anni dalla [[breccia di Porta Pia]] rendeva però difficilmente proponibile che un'amministrazione ecclesiastica potesse cedere un bene a un'entità del giovane stato italiano: nel [[1893]] l'area fu pertanto ceduta alla locale famiglia Zajotti, che nel 1896 la girò alla Società Veneta di Sport.
 
Le normative del tempo tuttavia non prevedevano che un terreno potesse avere destinazione d'uso a campo di calcio: si decise pertanto di accatastare l'area come [[ippodromo]]. A tale formalità non corrispose però mai un uso dell'area come pista per corse equine: la scelta fu dettata da mera praticità, giacché consentiva lo svolgimento [[in situ]] di qualsiasi manifestazione sportiva o circense., l'accesso anche alle signore ed aveva una tassazione fissa al 25% del biglietto d'ingresso (qualora vi fosse stato).
 
Tuttavia, complici le vicissitudini societarie della [[Società_Ginnastica_Marziale_di_Mestre#Campo_di_gioco|Palestra Marziale]] e lo scoppio della [[prima guerra mondiale]], il campo iniziò a ospitare competizioni calcistiche solo nel [[1919]], allorché vi si stabilì il ''Mestre Foot-Ball Club'' (appena affiliatosi alla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]). La partita inaugurale si disputò tra questa squadra e la concittadina la ''SPES Mestre'' (che adottava invece come campo casalingo un terreno retrostante il cinema Concordia, a fianco del giardino di Villa Erizzo), ufficialmente ai fini dell'assegnazione della Coppa Luigi Beccari (in onore dell'atleta mestrino deceduto nella [[prima guerra mondiale]]). Il Mestre FBC ne uscì vincitore per 2-0.