Viaggio nel tempo: differenze tra le versioni

Sul finire del [[XIX secolo]], il fisico [[Ludwig Boltzmann|Boltzmann]] studiò a fondo tali principi, soprattutto nel ramo della [[Terzo principio della termodinamica|termodinamica]], aprendo così la strada alla cosiddetta "[[fisica statistica]]": sulla tomba gli fu dedicata la formula dell'[[Costante_di_Boltzmann#Definizione_statistica_dell'entropia|entropia]] (<math> S = k_\mathrm{B} \, \ln W</math>), sebbene questa fosse stata perfezionata da [[Max Planck|Planck]].

 

 

Un altro modo di definire il "tempo" può essere quello di un semplice "cambiamento di stato", quindi strettamente legato anche alla dimensione dello "spazio" – in relazione all'osservatore/i stesso/i del fenomeno – oltre che alla [[Materia (fisica)|materia]], all'[[energia]], alle [[fluttuazione quantistica|fluttuazioni quantistiche]] e ai [[campo gravitazionale|campi gravitazionali]]<ref>http://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2014/10/22/news/il-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1.185095</ref>. Non è più un parametro fisso, immutabile e universale, così come concetto di fenomeno esperenziale, bensì una componente variabile. Un primo modello fu dato dalle [[Teoria della relatività#La relatività secondo Einstein|teorie della relatività einsteiniane]], che identificarono nei fenomeni una struttura quadridimensionale dove non esiste più lo spazio in sé, e non più un tempo in sé, ma una dimensione plastica detta di [[spaziotempo]].