Attentato a Hitler del 20 luglio 1944: differenze tra le versioni
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[[File:Map of Wolf's Lair.jpg|thumb|Mappa del complesso della [[Wolfsschanze]], la "tana del lupo". L'edificio contrassegnato con il numero 6 è la sala delle conferenze dove avvenne l'attentato]]
Il mattino del 20 luglio 1944, von Stauffenberg si recò nuovamente alla Wolfsschanze, egli era stato convocato allo scopo di riferire sulle divisioni che la milizia territoriale stava creando in previsione dell'avanzata [[Armata Rossa|sovietica]]
[[File:Attentato a Hitler del 20 luglio 1944 (schema).JPG|thumb|left|[[Adolf Hitler]] (in blu) si trovava al centro della sala congressi della [[Wolfsschanze]]; le persone decedute (in rosso) si trovavano alla sua destra, in prossimità della bomba]]
Una volta giunto a Rastenburg, von Haeften ordinò al pilota di tenersi pronto a ripartire per la capitale da mezzogiorno in avanti e, lasciato l'aeroporto, i tre si diressero in automobile alla Wolfsschanze; il dispositivo di sorveglianza del quartier generale di Hitler era formato da tre anelli, difesi da [[Campo minato|campi minati]], [[Casamatta|casematte]] e barriere di [[filo spinato]], superabili attraverso tre [[Posto di blocco|posti di blocco]]
La riunione in cui avrebbe dovuto essere presente il Führer era in programma per le 13.00
[[File:Фельгибель у телефона.jpg|thumb|Il generale [[Erich Fellgiebel]] capo dell'ufficio segnalazioni nella [[Wolfsschanze]]]]
Una volta rimasti soli, i due iniziarono la preparazione dei due ordigni, ma
[[File:Bundesarchiv Bild 146-1972-025-64, Hitler-Attentat, 20. Juli 1944.jpg|thumb|left|Un soldato mostra i pantaloni di Hitler, distrutti dalla deflagrazione della bomba]]
La sala riunioni era un comune edificio in mattoni e legno, con larghe finestre, protette da serrandine di acciaio per proteggere i presenti dalle schegge, che, a causa del caldo opprimente di quel giorno, erano tutte aperte; von Stauffenberg iniziò a pensare che la carica potesse essere insufficiente, ma a quel punto era impossibile fermarsi. All'interno dell'edificio, il colonnello chiese all'attendente di Keitel di essere posizionato vicino al Führer a causa dei suoi problemi di udito; l'ufficiale diede il suo assenso
Nella stanza si trovavano 24 persone e il feldmaresciallo Keitel richiamò l'attenzione di Hitler dicendogli «Stauffenberg è arrivato, non vuole sentirlo su questo punto?» ma questi, dopo avere salutato il colonnello con un cenno del capo, rispose «più tardi, lasciamo finire Heusinger» immediatamente dopo von Stauffenberg chiese all'attendente di Keitel di potere uscire per fare una telefonata e i due lasciarono insieme la stanza e, una volta giunti all'apparecchio telefonico, von Stauffenberg chiese di essere messo in comunicazione con il generale Fellgiebel; l'attendente fece ritorno nella stanza mentre il colonnello, sollevato e riagganciato il ricevitore, uscì dall'edificio<ref name=Biagi199520230>{{Cita|Biagi, 1995|p. 2030}}</ref>.
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[[File:Bundesarchiv Bild 146-1969-071A-03, Hitler-Attentat vom 20. Juli 1944.jpg|thumb|[[Adolf Hitler]], scampato all'attentato, visita insieme a [[Benito Mussolini]] ciò che resta della sala riunioni.]]
Mentre von Stauffenberg stava percorrendo a piedi i circa 300 metri che lo separavano dall'automobile che lo attendeva, il generale Heusinger stava terminando la sua relazione e la sua frase «se non facciamo ritirare immediatamente il nostro gruppo di armate che si trova accanto al lago Peipus, una catastrofe...», fu interrotta dall'esplosione che avvenne alle 12.42<ref name=Spiegel/><ref name=Biagi1992398>{{Cita|Biagi, 1992|p. 398}}</ref>. Il colonnello, insieme al tenente von Haeften, salì in macchina
Alle 12.44 Von Stauffenberg uscì dalla tana del lupo telefonando a un ufficiale dello stato maggiore con cui aveva fatto colazione, per convincere il sottufficiale di guardia a lasciarlo passare<ref name=Hoffmann161>{{Cita|Hoffmann, 1994|p. 161}}</ref>, e a recarsi all'aeroporto. Durante il tragitto von Haeften riuscì a liberarsi della seconda bomba, che fu in seguito ritrovata dalla Gestapo, ed entrambi s'imbarcarono sull'aereo messogli a disposizione dal generale [[Eduard Wagner]] per fare ritorno a Berlino<ref name=brOnline>{{Cita web|url=http://www.br-online.de/bayern1/mittags-in-mainfranken/regionalnews-frankenmagazin-stauffenberg-ID1279545336073.xml|titolo=Einer der Letzten, die Stauffenberg lebend sahen|lingua=de|editore=Br Online|accesso=24 aprile 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110605073429/http://www.br-online.de/bayern1/mittags-in-mainfranken/regionalnews-frankenmagazin-stauffenberg-ID1279545336073.xml|dataarchivio=5 giugno 2011}}</ref>.
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