Partito Comunista Rumeno: differenze tra le versioni

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Fino alla [[seconda guerra mondiale]] la sua importanza nella scena politica rumena restò marginale. Dopo l'[[Occupazione militare|occupazione]] sovietica della [[Romania]], al termine del conflitto, il numero degli iscritti al partito aumentò rapidamente, ed il PCR vinse le elezioni del [[1946]], elezioni tuttavia truccate da brogli sovietici, lasciando quasi senza rappresentanza tutti gli altri partiti politici.
 
Nel [[1947]] [[Petru Groza]], all'epoca capo di un governo che comprendeva comunisti e socialdemocratici, costrinse il Re [[Michele I di Romania]] ad abdicare e proclamò la [[Repubblica Socialista di Romania|Repubblica Popolare Rumena]]. Il 23 febbraio 1948 il PCR si fuse con il [[Partito Social Democratico Romeno (storico)|Partito Social Democratico Romeno]] cambiando nome in "Partito dei Lavoratori Rumeno" (in rumeno ''Partidul Muncitoresc Român''). Petru Groza restò primo ministro fino al [[1952]], anno in cui la carica passò a [[Gheorghe Gheorghiu-Dej]], capo del partito comunista rumeno e della Romania fino al [[1965]].
 
Nel [[1965]] venne eletto segretario generale e presidente del partito comunista rumeno [[Nicolae Ceaușescu]] che, nel medesimo anno, lo riportò all'originaria denominazione di Partito Comunista Rumeno.
 
[[File:Nicolae Ceauşescu a lui Giorgio Napolitano.jpg|thumb|left|upright=1.3|Nicolae Ceausescu con [[Giorgio Napolitano]]]]