Achille Occhetto: differenze tra le versioni

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Infatti, avendogli inviato il numero speciale di ''Nuova generazione'', Occhetto aveva chiesto al segretario del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] un incontro per riceverne un giudizio; con sua grande sorpresa si trovò per la prima volta a distanza ravvicinata davanti a un Togliatti paterno e quasi cospirativo che con fare di intesa gli disse che quell'articolo era interessante, aggiungendo: «Diffondetelo, diffondetelo, ma non solo tra i giovani... soprattutto nel partito»<ref>Achille Occhetto, ''La gioiosa macchina da guerra. Veleni, sogni e speranze della sinistra'', Editori Internazionali Riuniti, Roma, 2013, p. 175.</ref>. Questo incontro gli fece capire che la politica non era solo militanza, ma anche senso delle opportunità e che Togliatti aveva piacere che si facessero sapere e si dicessero cose che lui, con la sua responsabilità, non poteva ancora dire.
 
Fu segretario della FGCI dal [[1963]] al [[1966]]. In quel periodo una pubblicazione anticomunista raccontò che «il 5 luglio 1963 ad Anguillara nei pressi di Roma alcuni giovani comunisti tra cui Occhetto durante un pranzo cantano strofette offensive per l'esercito. Un ufficiale presente alla scena reagisce prontamente interrompendo la gazzarra»<ref name="MontanelliCervi"/>. Nell'estate del [[1964]] pronunciò a Piazza San Giovanni, davanti a più di un milione di persone, una delle orazioni funebri al funerale di Togliatti, prendendo la parola subito prima dell'eroina della [[guerra civile spagnola]] [[Dolores IbarruriIbárruri]]. Nel [[1965]] venne inviato da [[Luigi Longo]], assieme a [[Giancarlo Pajetta]], Pompeo Colaianni, [[Aldo Natoli]] ed [[Emilio Sarzi Amadé]], per una missione attraverso tutti i paesi del blocco sovietico per valutare le varie posizioni sulla [[guerra del Vietnam]]: viaggiarono nell'Est Europa, in Unione Sovietica, in Cina, in Indonesia<ref>Achille Occhetto, ''La gioiosa macchina da guerra. Veleni, sogni e speranze della sinistra'', Editori Internazionali Riuniti, Roma, 2013, p. 183.</ref>.
 
A Pechino incontrò [[Mao Zedong]] e [[Deng Xiaoping]]: in quell'occasione la delegazione italiana ruppe con i cinesi sulla questione della «coesistenza pacifica». Il viaggio culminò con gli incontri ad Hanoi con [[Ho Chi Minh]] e [[Võ Nguyên Giáp]]. Nel corso di un seminario con i massimi dirigenti vietnamiti e alla presenza dello stesso [[Ho Chi Minh]], Occhetto tenne una relazione sul tema ''Coesistenza pacifica e movimento di liberazione dei popoli''. Il viaggio terminò con la consegna, nottetempo, di una bandiera dei partigiani italiani ai combattenti vietnamiti che si trovano al fronte. Di ritorno in Italia, Occhetto lanciò una campagna di manifestazioni che dalla FGCI si estenderà all'insieme del movimento studentesco e che animerà quella che verrà chiamata «La [[generazione del Vietnam]]».