Libro: differenze tra le versioni

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Lo ''[[scriptorium]]'' del monastero era di solito collocato presso la [[Sala capitolare]]. La luce artificiale era proibita per paura che potesse danneggiare i manoscritti. Esistevano cinque tipi di [[scriba|scribi]]:
| →* ''[[Calligrafia|Calligrafi]]'', che si dedicavano alla produzione di libri preziosi
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| →* ''[[Amanuense|Copisti]]'', che svolgevano la produzione di base e la corrispondenza
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| →* ''[[Amanuense|Correttori]]'', che raccoglievano e confrontavano il libro finito con il manoscritto da cui era stato prodotto
| → ''[[Calligrafia|Calligrafi]]'', che si dedicavano alla produzione di libri preziosi
| →* ''[[Miniatura|Miniatori]]'', che dipingevano le illustrazioni, a volte inserendo piccoli fogli d'oro
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| →* ''[[Rubricazione|Rubricatori]]'', che dipingevano le lettere in rosso
| → ''[[Amanuense|Copisti]]'', che svolgevano la produzione di base e la corrispondenza
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| → ''[[Amanuense|Correttori]]'', che raccoglievano e confrontavano il libro finito con il manoscritto da cui era stato prodotto
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| → ''[[Miniatura|Miniatori]]'', che dipingevano le illustrazioni, a volte inserendo piccoli fogli d'oro
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| → ''[[Rubricazione|Rubricatori]]'', che dipingevano le lettere in rosso
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Il processo della produzione di un libro era lungo e laborioso. La pergamena doveva essere preparata, poi le pagine libere venivano pianificate e rigate con uno strumento appuntito o un piombo, dopo di che il testo era scritto dallo [[scriba]], che di solito lasciava aree vuote a scopo illustrativo e [[rubricazione|rubricativo]]. Infine, il libro veniva rilegato dal [[legatoria|rilegatore]].<ref>Edith Diehl, ''Legatoria: gli antecedenti e Tecnica'', Dover Publications (1980), pp 14-16.</ref>