Guerra polacco-lituana: differenze tra le versioni
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Anche se la conquista del territorio di [[Suwałki]] fu cruciale nelle successive operazioni polacche contro l'Armata Rossa, i comandanti dell'esercito polacco non vollero impegnarsi di nuovo in un conflitto armato. La Missione Militare Polacca a [[Kaunas]], come anche i diplomatici alla [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di pace di Parigi del 1919]], iniziarono a fare pressione sul governo lituano per fare tornare lo ''[[status quo|Status quo ante bellum]]'' ai confini tra i due stati. Le autorità lituane rifiutarono, ma l'Alto Consiglio della Conferenza di Pace di Parigi accettò la cosiddetta [[Linea Foch]] (chiamata come il [[Maresciallo di Francia]] [[Ferdinand Foch]]), che divideva la Polonia e la Lituania su base etnica. Secondo quella linea, sia la città contesa di Vilnius e le città di Suwałki, Augustów e Sejny furono lasciate nel territorio polacco.
Volendo impadronirsi dell'area contesa e avere la meglio sull'esercito sovietico in ritirata, il comandante della 2ª Armata Polacca, il generale [[Edward Rydz-
Il giorno seguente, il Gruppo iniziò la sua avanzata verso Augustów in due colonne dall'area di [[Białystok]]. Allora stesso tempo, il Primo Reggimento di Fanteria della Polonia assalì sorprendendoli i difensori lituani della città e disarmò una compagnia del X Reggimento di Fanteria lituano, assicurandosi il controllo della città. Le forze lituane si ritirarono verso nord su richiesta dei comandanti polacchi. La sera del 30 agosto uno squadrone della Brigata di Cavalleria Piasecki, sotto il comandante [[Zygmunt Piasecki]], raggiunse la città di Suwałki e chiese alle forze lituane di ritirarsi. Il giorno seguente, il colonnello Nieniewski entrò nella città, insieme ai suoi soldati.
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