Yaghmurasan ibn Zayyan: differenze tra le versioni

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Yaghmurāsan si dedicò allora a estendere il suo potere in tutto il [[al-Maghreb al-Awsaṭ|Maghreb centrale]], rafforzando l'esercito (ad esempio assoldando 2.000 mercenari [[Regno di Castiglia|castigliani]], i [[Farfanes]]) e riuscì a portare sotto il suo controllo anche le tribù [[Arabi|arabe]] dei [[Banu Hilal]].<br>
Il califfo [[almohade]] al-Sa'id al-Mu'tadid (ora alleato con i [[Merinidi]] di [[FesFès]]), preoccupato dall'espansione zayyanide, attaccò [[Tlemcen]] nel 1248 con un forte esercito, costringendo Yaghmurāsan a ritirarsi nella fortezza di Temzezdict, a sua volta assediata dal califfo almohade, che chiese a Yaghmurasan di riconoscere l'autorità almohade, esigendo che nelle monete e nella ''[[khuṭba]]'' del venerdì nelle [[moschee]] fosse apposto e pronunciato il nome del califfo almohade. Yaghmurāsan si rifiutò, uscì dalla fortezza e affrontò [[Abu al-Hasan al-Sa'id al-Mu'tadid]] nelle gole delle vicine montagne, sconfiggendolo.<br>
Il califfo al-Mu'tadid venne assassinato subito dopo la sconfitta.
 
Per una gran parte del suo regno, Yaghmurāsan dovette occuparsi della lotta contro gli [[Arabi]] del Sahara e contro i [[berberi]] [[Maghrawa]], ma, soprattutto, contro i [[Merinidi]] di [[FesFès]], dinastia che stava estendendo il proprio potere su tutto il [[Maghreb al-Aqsa]] (attuale [[Marocco]]). Contro di loro, Yaghmurāsan si alleò con [[Alfonso X di Castiglia]]. Nel 1257 avviò l'assedio di [[Sigilmassa]], che riuscì ad espugnare nel 1263 anche se ne perse il controllo l'anno seguente.
 
Morì a [[Miliana]] nel 1283, mentre stava preparando le nozze tra il suo figlio e successore [[Abu Sa'id Uthman I]] e una principessa [[dinastia hafside|hafside]].