Marchesato del Monferrato: differenze tra le versioni

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Da sempre i comuni rappresentavano un ostacolo all'espansione militare dei marchesi monferrini. A più riprese [[Bonifacio II del Monferrato|Bonifacio II]] e Guglielmo VII avevano sottomesso Asti e Alessandria, ma sempre queste città avevano riottenuto l'indipendenza dalla signoria.
 
I Paleologi dovettero scontrarsi, però, anche con degli avversari molto più agguerriti: i [[Visconti]], i [[Casa Savoia|Savoia]] e gli [[Savoia-Acaia|Acaja]]. [[Teodoro II del Monferrato|Teodoro II]] aveva esteso al massimo i confini del marchesato, diventando anche capitano di [[Genova]], ma i suoi successori furono incapaci di governare efficacemente lo stato. [[Giovanni Giacomo del Monferrato|Giovanni Giacomo]], in particolare, dovette far fronte alle mire espansionistiche dei Savoia, che ridussero dopo una dura guerra l'autonomia del Monferrato. La perdita della capitaledi Chivasso nel [[1435]] - località di riferimento per la corte di Monferrato - segnò il tramonto della signoria paleologa e della fortuna del marchesato. Molti marchesi scelsero l'[[abbazia di Santa Maria di Lucedio]] come luogo di sepoltura, ma le sepolture furono disperse nel Seicento dalle truppe Spagnole.<ref>Ferraris-Maestri, p, 44</ref>
 
=== Marchesi del Monferrato - Paleologi (1306-1533)<ref>Ferraris-Maestri, p. 127</ref> ===