De l'infinito, universo e mondi: differenze tra le versioni

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nella fonte indicata si parla di un certo Alberico Gentili
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==Generalità==
{{citazione|''Quindi l'ali sicure a l'aria porgo; / Né temo intoppo di cristallo o vetro, / Ma fendo i cieli e a l'infinito m'ergo. / E mentre dal mio globo a gli altri sorgo, / E per l'eterio campo oltre penetro: / Quel ch'altri lungi vede, lascio al tergo.''|''De l'infinito, universo e mondi'', proemiale epistola}}
Dedicato anche questo all'ambasciatore di [[Francia]] in [[Inghilterra]]<ref>[[Michel de Castelnau]] signore di Mauvissière.</ref>, il ''De l'infinito'' è composto di cinque dialoghi preceduti dalla dedica (la "proemiale epistola"), nella quale Bruno non manca di inserire tre [[poesia|poesie]]. Protagonisti sono Filoteo, che dà voce all'autore, come già nei precedenti dialoghi; Fracastorio, medico, personaggio reale<ref>Girolamo Fracastorio (1478 – 1553), medico e astronomo veronese che aveva frequentato [[Copernico]].</ref>; Burchio, [[peripatetico]], personaggio immaginario; Elpino, giovane allievo che fa da interlocutore a Filoteo; Albertino, che compare soltanto nell'ultimo dialogo, personaggio identificatoforse con [[Geronimo Albertino]]reale.<ref>{{Cita|Introduzione a ''Opere italiane''|nota 1 di Jean Seidengart, p. 33}}</ref>
 
==Il testo==