Tārā (buddismo): differenze tra le versioni

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Con ''Tārā'' in effetti si intendono numerose diverse emanazioni e forme, come diversi aspetti di un bodhisattva trascendente, preso cioè metaforicamente per incarnare una particolare qualità. Tārā stessa potrebbe essere considerata una emanazione di [[Avalokiteśvara]] o addirittura la sua variante femminile nel [[Buddhismo tibetano]] e nel [[Buddhismo Mahāyāna]] indiano. Infatti [[Avalokiteśvara]] stesso nel [[Buddhismo]] estremo orientale (in [[Corea]], [[Cina]], [[Giappone]] e [[Vietnam]]) è rappresentato come una donna ('''[[Guanyin]]''') o come un essere sessualmente ambiguo.
 
Il [[mantra]] ("Che domina la mente") a lei connesso è: ''[[OmOṃ taretāre tuttaretuttāre ture swahasvāhā]]'' (Svaha è generalmente pronunciato SOHA in tibetano). "Om, Liberatrice, che elimini ogni paura, e che concedi ogni successo, possano le tue benedizioni radicarsi nel nostro cuore". Esiste anche una serie di 108 lodi a Tārā che possono essere recitate accompagnandosi dal rosario buddhista di appunto 108 grani.
 
== Genesi del culto di Tārā ==