Visnuismo: differenze tra le versioni

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=== XII secolo ===
Il filosofo [[RamanujaRāmānuja]] ([[1017]]-[[1137]]) venne influenzato dagli Alvar, da Natha Muni e dal suo predecessore alla guida del tempio di Shrirangamper, Yamunacarya. Commentatore della Bhagavad gita come il maestro [[Adi Shankara]], si oppose al suo [[monismo]] intransigente per assumere posizioni religiose simili alla [[bhakti]].
[[File:Ramanujacharya Idol in a temple.jpg|thumb|[[Murti]] di Ramanuja]]
Da un punto di vista teorico, il vishnuismo di Ramanuja si contraddistingue per un'impronta monista, chiamata "non-dualismo qualificato" ([[sanscrito|sanscr.]] vishishta-advaita vedanta, o [[Vishishtadvaita]]). Secondo Ramanuja il [[Brahman]] è indifferenziato e non è soggetto al divenire: semplicemente, il Brahman ''è''. I tre principi eterni riconosciuti da Ramanuja sono "Īśvara" ("Signore"), "jagat" ("mondo inanimato") e "[[jīva]]" ("coscienza individuale"). La jiva è eterna e individuale, ha consapevolezza ("cit"), a differenza del creato, che è privo di consapevolezza ("acit"). Entrambi dipendono da Īśvara: anche se il mondo e le anime non hanno realtà al di fuori della divinità suprema, sono tuttavia reali in quanto emanazioni dell'Essere Supremo ed esistenti nell'unità Dio-mondo-anima.<br />Nato da famiglia [[brahmana|braminica]] Ramanuja indicò come via per raggiungere la liberazione ([[moksha]]) la bhakti, precedentemente considerata come una pratica semplice, adatta alle persone più umili. Egli infatti affermò il principio per cui la qualifica di vaishnava fosse superiore a quella di brahmana.<ref>Melville T. Kennedy, T''he Chaitanya movement'', Monshiram Manoharlal, Delhi, 1993, pag. 2</ref>