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===Storiografia romantica===
{{vedi anche|Concezione romantica della storia}}
Nell'età del Romanticismo si ebbe un superamento della concezione [[illuminismo|illuminista]] della [[storia]], a cui fu rimproverato di basarsi su un'idea della [[ragione]] astratta e livellatrice, che in nome dei suoi principi generici era giunta a produrre le stragi del [[Regime del Terrore|Terrore]] della [[Rivoluzione Francesefrancese]]. A quella i romantici sostituirono una «ragione ''storica''», che tenesse conto anche delle peculiarità e dello spirito dei diversi popoli, a volte assimilati a degli organismi viventi, con una loro anima e una loro storia.<ref>Traniello, ''Storia Contemporanea'', Torino, Sei, 1989, p. 32.</ref> e una nuova concezione della [[storia]] che mettesse in discussione la convinzione illuminista della capacità degli uomini di costruire e guidare la storia con la [[ragione]].
 
Le vicende della [[Rivoluzione francese]] e il [[Napoleone|periodo napoleonico]] avevano dimostrato che gli uomini si propongono di perseguire alti e nobili fini che s'infrangono dinanzi alla realtà storica. Il secolo dei lumi era infatti tramontato nelle stragi del [[Regime del Terrore|Terrore]] e il sogno di libertà nella tirannide napoleonica. Dunque la storia non è guidata dagli uomini ma è Dio che agisce nella storia. Esiste una [[Provvidenza]] divina che s'incarica di perseguire fini al di là di quelli che gli uomini ingenuamente si propongono di conseguire con la loro meschina ragione.