Aragorn: differenze tra le versioni

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Aragorn nacque il 1º marzo dell'anno 2931 della [[Terza Era]] in una località dell'[[Eriador]] da [[Arathorn II]] e sua moglie [[Gilraen|Gilraen la Bella]].<ref>{{cita|Tolkien, ''Il Signore degli Anelli''|''Appendice B - Il calcolo degli anni'', pag. 1176}}; {{cita|STI 2005|pag. 19, ''Aragorn''}}.</ref>
 
All'età di soli due anni Aragorn perse il padre, ucciso mentre inseguiva un gruppo di [[Orchi della Terra di Mezzo|Orchi]] insieme aicon i due figli di re [[Elrond]] ([[Elladan e Elrohir]]) nelle terre del Nord. Il bambino venne quindi allevato a [[Gran Burrone]], da Elrond in persona; su richiesta della madre, la sua identità di erede ai troni di Gondor ede Arnor gli venne celata. Gilraen temeva infatti che Aragorn potesse essere assassinato come il padre e il nonno prima di lui. Aragorn fu chiamato dagli [[Elfi della Terra di Mezzo|Elfi]] ''Estel'' (parola [[Sindarin]] che significa "speranza") e non conobbe la sua eredità fino all'età di venti anni, nel 2951. Elrond gli rivelò solo allora il suo vero nome e la sua discendenza, consegnandogli i frammenti della spada [[Narsil]] con cui in seguito forgiò [[Narsil|Andúril]]. Nelle foreste di Imladris (nome sindarin per Gran Burrone), Aragorn conobbe [[Arwen]], la figlia di Elrond ritornata dai boschi di [[Lórien]], e se ne innamorò. Aragorn accettò il suo nome e il suo compito di sedicesimo Capitano dei [[Dunedain]] del Nord e partì alla volta delle Terre Selvagge. Nel 2953 egli non fu presente a Gran Burrone all'ultimo incontro del [[Bianco Consiglio]].
 
Aragorn incontra durante l'inseguimento di Gollum [[Gandalf|Gandalf il Grigio]] nel 2956, diventando grande amico dello stregone. Sotto consiglio di Gandalf tiene d'occhio ciò che avviene ne [[La Contea]] e nei suoi viaggi al nord adotta il nome di Grampasso (Strider). Sul ruolo di Aragorn e sui tempi bui in avvicinamento [[Gilraen]], alcuni mesi prima di morire, pronunciò un [[linnod]] che riprendeva il significato di Estel: {{Citazione|''Ho dato la Speranza ai Dúnedain, non ne ho conservata per me.''||''Onen i-Estel Edain, ú-chebin estel anim.''|lingua=art}}
 
Dal 2957 al 2980 Aragorn, celando la sua identità sotto lo [[pseudonimo]] di '''Thorongil''', intraprende lunghi viaggi, prestando servizio negli eserciti di Re [[Thengel]] di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]] e del Reggente di [[Gondor]] [[Ecthelion II]]. Molte delle sue azioni indeboliscono l'avanzata di [[Sauron]] e dei suoi alleati e, nel 2980, prende parte all'assalto di [[Umbar]] da parte dell'esercito Gondoriano: la città viene conquistata ed egli stesso sconfigge il Capitano del Porto durante una battaglia sui moli<ref>[[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R Tolkien]], ''[[Il ritorno del re (romanzo)|Il ritorno del re]]'', Appendice A - "Annali dei Re e Governatori", "I re Númenoreani", pp. 1030-1031.</ref>. In seguito, nel 2980, Aragorn torna a [[Lórien|Lothlórien]] dove incontra nuovamente Arwen; egli le regala il sigillo della sua casata, l'[[Anello di Barahir]] ede Arwen gli confida una promessa di matrimonio. Elrond concede al figlio adottivo di sposare Arwen, a patto però che, prima, egli reclami la sua eredità di Re dei regni del Nord e del Sud, giacché solo un re può essere degno di sposare la figlia.
 
Nel 3009, sotto richiesta di Gandalf, Aragorn si dirige a nord est, nel [[Rhovanion]], alla ricerca di [[Gollum]]. Nelle [[Paludi Morte]], nei pressi di [[Mordor]], egli riesce finalmente a catturare la disgraziata creatura. Aragorn conduce Gollum in cattività presso [[Bosco Atro]], nel regno di Re [[Thranduil]], dove lo interroga sul suo passato. Il 30 settembre 3018, Aragorn si trova a [[Brea (Villaggio)|Brea]], nella [[Taverna del Puledro Impennato]], in attesa di incontrare l'inconsapevole [[Frodo Baggins]] per proteggerlo dagli emissari dell'Oscuro Signore. Aragorn ha compiuto, in quell'anno, ben 87 anni, ma grazie al suo sangue Nùmenòreano egli appare appena quarantenne. Scortato Frodo a Gran Burrone, Aragorn diventa insieme acon Gandalf il capo della [[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]] e in questa occasione Elrond, dai frammenti di Narsil, forgia per lui [[Narsil|Andúril]] ("Fiamma dell'Ovest").
 
A metà viaggio gli [[Uruk-hai]] attaccano la Compagnia, uccidendo [[Boromir]] e rapendo [[Meriadoc Brandibuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]]. [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]], non visti, prendono una barca e si dirigono, da soli, verso il Monte Fato.
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La restaurazione al trono di Gondor della discendenza regale di Elendil è una delle principali sottotrame de ''Il Signore degli Anelli'': le azioni di Aragorn, infatti, non solo aiutano Frodo nella sua impresa, ma lo portano sempre più vicino a riacquistare il trono (manovra politicamente molto difficile da attuare, anche a causa della volontà di [[Denethor II]] di conservare il potere).
A seguito della sconfitta di [[Sauron]], nel marzo del 3019 (T.E.), Aragorn viene incoronato [[Re di Gondor]] e [[Re di Arnor|di Arnor]] con il nome di ''Re "Elessar"'' (parola [[Quenya]] per ''Gemma elfica''); tale nome gli viene dato da [[Galadriel]]<ref>Ella gli dona l<nowiki>'</nowiki>''[[Elessar (gioiello)|Elessar]]'', una mitica gemma dei [[Noldor]].</ref> Aragorn sposa dunque [[Arwen|Arwen Undómiel]], la quale ha rinunciato a partire per le terre immortali, e regna insieme acon lei nel riunito Regno del Nord e del Sud fino all'anno 120 della [[Quarta Era]] (T.E. 3141). Aragorn e Arwen avranno almeno due figlie ede un erede maschio: [[Eldarion]]. Aragorn muore dopo 210 anni di vita e 122 anni di regno.
 
Aragorn è anche lontanamente imparentato con Elrond: infatti il fratello di quest'ultimo, [[Elros]], è stato il primo [[Re di Númenor]] con il nome di Tar-Minyatur. Elrond ed Elros sono entrambi ''[[Mezzelfi della Terra di Mezzo|mezzelfi]]'' e - come tali - sono chiamati a scegliere il proprio destino: così mentre il primo decise di far parte dell'immortale popolo elfico, il secondo scelse invece di condividere, pur ricevendo il dono di una lunghissima vita dai [[Valar]], la mortalità degli uomini. [[Elendil]] è il primo dei discendenti di Elros a regnare nella [[Terra di Mezzo]]; tra [[Elendil]] ede Aragorn passano addirittura 39 generazioni. Tra Elrond e Aragorn sono più di cinquanta.
 
== Descrizione ==
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=== Aspetto e caratteristiche ===
Ne ''[[La Compagnia dell'Anello (romanzo)|La Compagnia dell'Anello]]'', Aragorn viene descritto come un uomo molto alto (il più alto dei "''[[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Nove Viandanti]]''" )<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello, Libro secondo, Cap. VIII, L'Anello va a sud"'', pag. 379, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref> e di bell'aspetto. I suoi capelli sono scuri con qualche sfumatura di grigio in alcuni punti, mentre i suoi occhi sono grigi,<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello, Libro sesto, Cap. IV, Il Campo di Cormallen"'', pag. 1169, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref> prerogativa dei discendenti di [[Númenór]] e della razza [[Elfi della Terra di Mezzo|Elfica]]. Il suo sguardo severo e la sua voce profonda ede imperiosa<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello, Libro secondo, Cap. VIII, Il ponte di Khazad-dûm"'', pag. 426, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref> celano parzialmente la sua indole gentile e altruista.
Come abbigliamento, porta degli alti stivali di morbida pelle e di ottima fattura ma ormai consunti, e un pesante mantello con cappuccio, di un verde scuro scolorito dal tempo sotto il quale tiene una pipa dal lungo cannello stranamente intagliato,<ref>J.R.R. Tolkien, ''
di un verde scuro scolorito dal tempo sotto il quale tiene una pipa dal lungo cannello stranamente intagliato,<ref>J.R.R. Tolkien, ''
Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello, Libro primo, Cap. IX, All'insegna del Puledro Impennato"'', pag. 218, IX edizione
Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref> con la quale si diletta a fumare la rinomata erba pipa della [[La Contea|Contea]]. Proprio come Gandalf, tale passione la eredita durante i suoi viaggi erranti, presso il nord della Terra degli Hobbit.
 
Durante la permanenza a [[Lothlórien]], Aragorn, e gli altri membri della Compagnia, ricevono i manti con cappuccio dei Galadhrim, cuciti su misura per ognuno di loro da [[Galadriel]], aiutata dalle sue damigelle. I mantelli erano di una stoffa di seta leggera ma calda, che veniva chiusa al collo da una spilla simile a una verde foglia venata d'argento. Inoltre i manti avevano la particolare capacità di donare al possessore mimetizzazione e furtività, grazie al proprio colore che sfumava dal grigio al verde, al marrone e all'argento.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello, Libro secondo, Cap. VIII, Addio a Lórien"'', pag. 472-473, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref>
Successivamente, prima della partenza da Lórien, il Ramingo riceve altri due doni dalla ''[[Galadriel|Dama della Luce]]'' e da [[Celeborn]]. Il primo è un fodero creato appositamente per la sua spada, ornato da una ghirlanda di fiori e foglie d'oro e d'argento, e con gemme incastonate in modo da formare il nome Andúril, accompagnate da rune elfiche che ne specificano il lignaggio dell'arma. Il secondo dono è l'[[Elessar (gioiello)|Elessar]], una spilla d'argento a forma d'aquila ad ali spiegate, nella quale è incastonata una grande pietra verde. Tale dono era stato precedentemente tramandato da Galadriel a [[Celebrían]], ad [[Arwen]] la quale a sua volta lo riconsegnò alla Bianca Dama, affinché essa lo donasse al suo amato Aragorn.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello, Libro secondo, Cap. VIII, Addio a Lórien"'', pag. 478-479, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref> Per il Dúnedain non era la prima volta che camminava sotto gli alberi di Caras Galadhon, infatti all'età di quarantanove anni Aragorn fu ospitato da dama Galadriel la quale lo vestì d'argento e bianco, con un manto grigio-elfico e in testa un cerchietto d'argento con gemma brillante in fronte, che agli occhi di tutti gli conferivano bellezza e superiorità rispetto a qualunque uomo vivente, tanto da sembrare quasi un signore elfico delle isole dell'Ovest.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, appendice A, Annali dei Re e Governatori"'', pag. 1285, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref>
Successivamente, prima della partenza da Lórien, il Ramingo riceve altri due doni dalla ''[[Galadriel|Dama della Luce]]'' e da
[[Celeborn]]. Il primo è un fodero creato appositamente per la sua spada, ornato da una ghirlanda di fiori e foglie d'oro e d'argento,
e con gemme incastonate in modo da formare il nome Andúril, accompagnate da rune elfiche che ne specificano il lignaggio dell'arma. Il secondo dono è l'[[Elessar (gioiello)|Elessar]], una spilla d'argento a forma d'aquila ad ali spiegate, nella quale è incastonata una grande pietra verde. Tale dono era stato precedentemente tramandato da Galadriel a [[Celebrían]], ad [[Arwen]] la quale a sua volta lo riconsegnò alla Bianca Dama, affinché essa lo donasse al suo amato Aragorn.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello, Libro secondo, Cap. VIII, Addio a Lórien"'', pag. 478-479, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref>
Per il Dúnedain non era la prima volta che camminava sotto gli alberi di Caras Galadhon, infatti all'età di quarantanove anni Aragorn
fu ospitato da dama Galadriel la quale lo vestì d'argento e bianco, con un manto grigio-elfico ed in testa un cerchietto d'argento con
gemma brillante in fronte, che agli occhi di tutti gli conferivano bellezza e superiorità rispetto a qualunque uomo vivente, tanto da
sembrare quasi un signore elfico delle isole dell'Ovest.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, appendice A, Annali dei Re e Governatori"'', pag. 1285, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref>
 
Ne ''[[Il ritorno del re (romanzo)|Il ritorno del re]]'', il Dúnedain guida la [[Grigia Compagnia]] nella [[Battaglia dei Campi del Pelennor]] portando in testa un sottile cerchietto d'argento con la "''Stella di Elendil''", brillante sulla fronte del Ramingo.<ref>
J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, La battaglia dei campi del Pelennor, Libro quinto, Cap. VI, Minas
Tirith"'', pag. 1045, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref>
Infine, dinanzi alle mura di [[Minas Tirith]], [[Faramir]] succeduto come nuovo sovrintendente della ''Cittadella'', dopo il suicidio del padre [[Denethor]], consegna ad Aragorn la corona di [[Eärnur]], ''l'ultimo re'', custodita fino a quel giorno nelle silenziose aule di [[Rath Dínen]] all'interno di una cassetta. Tale corona era costituita da un alto elmo bianco dai guanciali stretti, sul quale erano incastonate sette gemme di diamante di cui una al centro brillava più delle altre come fiamma avvampante. La corona era poi sormontata ai lati da due grandi ali di gabbiano, fatte di perle e d'argento, emblema dei re venuti dal Mare.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, Libro sesto, Cap. V, Il Sovrintendente ed il Re"'', pag. 1185, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref><ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, Libro quinto, Cap. I, Minas Tirith"'', pag. 930, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref>
ai lati da due grandi ali di gabbiano, fatte di perle e d'argento, emblema dei re venuti dal Mare.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, Libro sesto, Cap. V, Il Sovrintendente ed il Re"'', pag. 1185, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref><ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, Libro quinto, Cap. I, Minas Tirith"'', pag. 930, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref>
 
La corona originariamente era un semplice elmo appartenuto probabilmente a [[Isildur]] (poiché quello di Anárion fu distrutto da un proiettile scagliato da Barad-Dûr che lo uccise, mentre di quello di [[Elendil]] non se ne ha tracce), dal quale ai tempi di [[Atanatar II]] fu ricavata la brillante ''"corona-elmo di Gondor"''.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, appendice A, Annali dei Re e Governatori"'', pag. 1268, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref> Durante la cerimonia d'incoronazione, Aragorn indossa una cotta di maglia nera con cinta d'argento, e sulle spalle un lungo mantello bianco fermato al collo dalla preziosa spilla [[Elessar (gioiello)|Elessar]], ricevuta durante la permanenza a Lothlórien.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, Libro sesto, Cap. V, Il Sovrintendente e il Re"'', pag. 1183, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref>
La corona originariamente era un semplice elmo appartenuto probabilmente ad [[Isildur]] (poiché quello di Anárion fu distrutto da un
proiettile scagliato da Barad-Dûr che lo uccise, mentre di quello di [[Elendil]] non se ne ha tracce), dal quale ai tempi di [[Atanatar II]] fu ricavata la brillante ''"corona-elmo di Gondor"''.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, appendice A, Annali dei Re e Governatori"'', pag. 1268, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref> Durante la cerimonia d'incoronazione, Aragorn indossa una cotta di maglia nera con cinta d'argento, e sulle spalle un lungo mantello bianco fermato al collo dalla preziosa spilla [[Elessar (gioiello)|Elessar]], ricevuta durante la permanenza a Lothlórien.<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, Libro sesto, Cap. V, Il Sovrintendente e il Re"'', pag. 1183, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref>
 
Per quanto concerne le armi, a differenza della trilogia cinematografica di [[Peter Jackson]] nella quale egli possiede anche un [[Arco (arma)|arco]], una [[faretra]] ede un [[pugnale]], Aragorn dispone solamente della spada [[Narsil|Andúril]], riforgiata dai resti di [[Narsil]]: la spada di [[Elendil]].<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell'Anello, Libro secondo, Cap. VIII, L'Anello va a sud"'', pag. 364, IX edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref> Successivamente ada [[Edoras]], in vista della battaglia al [[Fosso di Helm]], [[Théoden]] dona ad Aragorn in segno di rinnovata amicizia, una cotta di maglia, un elmo e uno scudo rotondo dalle borchie placcate in oro e incastonate di gemme verdi, rosse e bianche, appartenenti al tesoro reale custodito a [[Meduseld]].<ref>J.R.R. Tolkien, ''"Il Signore degli Anelli: Le due torri, Libro terzo, Cap. VI, Il Re del Palazzo d'Oro"'', pag. 656, VI edizione Bompiani in cofanetto gennaio 2005.</ref>
 
=== Nomi e titoli ===
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== Creazione e sviluppo ==
Inizialmente Aragorn sarebbeavrebbe dovuto essere Bilbo Baggins travestito, ma l'autore bocciò ben presto l'idea.<ref name="aragorn">The Return of the Shadow, pp 223–4.</ref> Tolkien elaborò in seguito una nuova idea: l'autore aveva infatti pensato ad Aragorn come il cugino di Bilbo, scomparso a causa di [[Gandalf]].<ref name="aragorn" /> L'idea fu elaborata da Tolkien, il quale rese Aragorn da cugino a nipote di Bilbo, quindi cugino di Frodo. Il nome che avrebbe dovuto avere era '''Peregrin Boffin'''. Il personaggio sarebbe scappato dalla Contea circa 20 anni prima i fatti narrati ne ''Lo Hobbit''.<ref>The Return of the Shadow, pp. 371, 385.</ref> In seguito Peregrin sarebbe stato catturato e torturato a Mordor, per poi essere salvato da Gandalf. A causa delle torture, il personaggio avrebbe perso le gambe, e queste ultime sarebbero poi state sostituite con gambe di legno, le quali lo facevano più alto.<ref>The Return of the Shadow, pp. 401-403.</ref> Alla fine, il personaggio fu bocciato dall'autore, il quale preferì evolverlo in Aragorn, il quale non apparteneva alla razza degli Hobbit, bensì era un [[Raminghi del nord|Ramingo del nord]] che nascondeva un oscuro passato.<ref>Tolkien, J. R. R. (1989), Christopher Tolkien, ed., The Treason of Isengard, Boston: Houghton Mifflin, p. 6-t, ISBN 0-395-51562-9</ref>
 
Dopo successive evoluzioni, Tolkien iniziòincominciò a delineare il personaggio. Aragorn diventò ben presto l'erede al trono di Gondor ed erede di Isildur; inizialmente, l'autore progettò che tra Aragorn ede Isildur ci fossero solo tre generazioni.<ref>The Treason of Isengard, pp. 360–1.</ref> L'idea di un personaggio femminile al fianco di Aragorn nacque quasi subito nella mente dell'autore; ciò nonostante Tolkien creò prima Éowyn di Arwen. La prima avrebbe avuto una relazione tormentata con Aragorn, poi conclusasi con la morte della donna nel tentativo di salvare suo zio Théoden.<ref>The Treason of Isengard, pp. 445–8.</ref> In seguito, con la creazione di Arwen, il personaggio avrebbe avuto in dono uno degli anelli magici da Galadriel, divenendo automaticamente uno dei "signori degli anelli".<ref>The War of the Ring, pp. 425–6.</ref> L'idea fu ben presto scartata dall'autore.
 
== Adattamenti ==
Nell'adattamento cinematografico a cartoni animati di [[Ralph Bakshi]], Aragorn è doppiato da [[John Hurt]]. Questa versione del personaggio è stata criticata, poiché il personaggio assomiglia molto ada un nativo americano.<ref>{{cita web |url=http://www.coldfusionvideo.com/l/lordofrings.html |titolo=Copia archiviata |accesso=18 luglio 2006 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://archive.is/20061027115809/http://www.coldfusionvideo.com/l/lordofrings.html |dataarchivio=27 ottobre 2006 }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.stomptokyo.com/movies/l/lord-of-the-rings-anim.html|titolo=Stomp Tokyo Video Review - Lord of the Rings (1978)|editore=Stomp Tokyo|data=19 dicembre 2001|accesso=1º gennaio 2010}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.mutantreviewers.com/vlotr1.html|titolo=Lord of the Rings (Animated)|editore=Mutant Viewings|accesso=1º gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101125144857/http://mutantreviewers.com/vlotr1.html|dataarchivio=25 novembre 2010}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.imdb.com/title/tt0077869/usercomments|titolo=The Lord of the Rings (1978) - IMDB User reviews|editore=IMDB|accesso=1º gennaio 2011}}</ref>
 
[[Theodore Bikel]] ha doppiato il personaggio nel film animato del 1980 ''[[Il ritorno del re (film 1980)|Il ritorno del re]]''.
 
Nella trilogia cinematografica diretta da [[Peter Jackson]] il ruolo di Aragorn è interpretato da [[Viggo Mortensen]] con la voce italiana di [[Pino Insegno]]. Mortensen ereditò il ruolo da [[Stuart Townsend]] dopo cinque giorni di riprese, poiché Jackson in seguito giudicò Townsend troppo giovane per la parte. I film, piuttosto che incedere sulle difficili vicende politiche che riguardano il ritorno di Aragorn come Re, pongono l'accento sui dubbi che Aragorn nutre nei propri confronti: egli si chiede se sarà in grado di sostenere quel peso che aveva corrotto [[Isildur]] ede impedito in prima istanza di distruggere l'[[Unico Anello]] di Sauron. Egli accetta definitivamente il proprio ruolo di erede al trono solo ne ''[[Il ritorno del re (film)|Il ritorno del re]]''. Nel libri tale dubbio non è assolutamente menzionato né presente. Viene citato da [[Thranduil]] ne ''[[Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate]]'': alla fine della [[battaglia dei cinque eserciti]], dopo che [[Legolas]] dice al padre di non voler tornare nel [[Bosco Atro|Reame boscoso]], Thranduil gli suggerisce di recarsi a Nord e di unirsi a lui, questa scena è tuttavia errata per vari motivi: il primo è che Legolas viene mandato al consiglio di Elrond solamente per riferire che Gollum era fuggito dalle prigioni del Reame Boscoso, secondo, stando a quanto dice l'Appendice B del [[Il Signore degli Anelli]], essendo Aragorn nato nel 2931 TE, e svoltasi la battaglia nel 2941 TE, Aragorn aveva solo 10 anni in quel periodo, e si trovava ancora a Gran Burrone con la madre Gilraen, (non si incontra tuttavia con i nani che vi erano passati pochi mesi prima), Aragorn non si trova ancora nelle Terre Selvagge dove Thranduil suggerisce a Legolas di andare, questo rende la scena errata, incoerente e inconsistente.
 
Nel fan film intitolato ''[[La caccia a Gollum]]'' viene narrata la storia di Aragorn durante il viaggio per catturare Gollum, ovvero il precedente portatore dell'anello.