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|Note abitanti= {{cita web|url=https://www.comune.mira.ve.it/dati|titolo=Dati Statistici|accesso=21 marzo 2014|editore=Comune di Mira}}
|Aggiornamento abitanti= 31-12-2012
|Patrono=[[san Giovanni Battista]]
|Festivo=24 giugno
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Vista la vicinanza dell'[[abbazia di Sant'Ilario]], antica istituzione sottoposta direttamente al [[doge (Venezia)|doge]], Gambarare fu sin dai tempi più antichi parte del [[Dogado]]. Il paese rappresentava il capoluogo di un [[reggimento (Repubblica di Venezia)|reggimento]] che si estendeva anche sulle località di Anconetta (l'attuale [[Malcontenta]]), Bottenigo (dove oggi sorge [[Marghera]]) e Dogaletto.
=== Porto Menai ===
La località Porto Menai, situata in direzione della frazione [[Sambruson]] di Dolo
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Parrocchiale di San Giovanni Battista ===
Il primo cenno riguardante questo edificio è contenuto nel testamento di [[Speronella Dalesmanini]] (fine [[XII secolo]]) dove, tra i vari beneficiari della sua eredità, compare anche la chiesa di Balladello. L'intitolazione al Battista fa pensare a un'origine più antica, essendo questo santo molto caro ai [[Longobardi]].
Nel [[1290]], dopo un periodo di decadenza, venne acquistata dall'abate di [[abbazia di Sant'Ilario|Sant'Ilario]] Prando, che chiese al vescovo della [[diocesi di Treviso]], un tempo comprendente anche Gambarare, di cedergli la giurisdizione sulla chiesa e i suoi diritti. Dopo l'acquisizione, Prando lavorò per alcuni anni al restauro del luogo sacro, che venne solennemente consacrato il 9 giugno [[1306]]. Un'iscrizione mutila in caratteri gotici, individuata nel [[2005]] durante un restauro, sembra celebrare tale evento.
Il 27 marzo [[1508]] [[papa Giulio II]] concesse ai capifamiglia del paese il [[giuspatronato]] sulla scelta del parroco, cui rinunciarono solo nel [[1998]]. In cambio, la chiesa ebbe il titolo di duomo e il parroco quello di monsignore e canonico onorario della [[basilica di San Marco]].
La chiesa ha subito nel tempo rimaneggiamenti e ricostruzioni, ma mantiene ancora gli originari tratti tardo-[[architettura romanica|romanici]]. I vari interventi hanno visto l'utilizzo di marmi, pietre e colonne provenienti dalle rovine del monastero di Sant'Ilario.
Le modifiche più rilevanti sono state quelle [[XX secolo|novecentesche]] che portarono all'allungamento dell'edificio di circa sette metri verso est (con il conseguente rifacimento di coro e abside) e lo spostamento e la modifica degli altari.
Delle opere qui conservate, si ricordano i resti di affreschi di [[Melchiorre Melchiori]], risalenti alla seconda metà del Seicento e riportati alla luce nel [[2005]]. Nella stessa occasione è stato restaurato l'organo, opera settecentesca di [[Gaetano Callido]]. Degni di nota anche il [[XVI secolo|cinquecentesco]] fonte battesimale e i più recenti affreschi di [[Clauco Benito Tiozzo]] che sovrastano il pulpito. Nella sacrestia sono custoditi due armadi secenteschi in noce, due statue lignee cinquecentesche dei ''Santi Giovanni e Paolo'' e una ''Deposizione'' della bottega di [[Palma il Giovane]]<ref>{{cita web|url=https://www.comune.mira.ve.it/index.php?area=4&menu=406&page=616|titolo=Itinerari di Mira|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.comune.mira.ve.it/index.php?area=4&menu=383&page=595|titolo=Chiesa di San Giovanni Battista|accesso=6 agosto 2018}}</ref>.
== Note ==
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