Il giro di vite (opera): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Sonsorey (discussione | contributi)
correzione refusi e piccole modifiche
Sonsorey (discussione | contributi)
→‎Commento critico: Alcune migliorie e modifiche
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 38:
 
== Commento critico ==
Scritta in pochi mesi nel 1954, ''The Turn of the Screw'' costituisce una pietra miliare nella musica del Novecento e nello stesso tempo, per originalità di invenzione, profondità psicologica ed estrema coerenza formale, rappresenta un vertice di raffinatezza compositiva raggiunto da Britten nell'ambito del teatro d'opera. Come già in ''The Rape of Lucretia'' (1946), con un minimo impiego di mezzi (un'orchestra da camera di soli 13 elementi che suonano 18 strumenti) l'autore riesce a costruire un'atmosfera notevolmente ricercata e di straordinario fascino. Il testo di James offrìoffre al musicista la possibilità di vincere la difficile sfida di rappresentare in musica il soprannaturale e insieme di affrontare il tema dell'innocenza infantile violata dagli adulti. A differenza del racconto, in cui i due fantasmi non parlano mai e si limitano ad apparire e a svanire, affascinando Flora e Miles soltanto con la presenza e lo sguardo, nell'opera di Britten, miss Jessel e Quint conversano fra di loro (come nella prima scena del secondo atto, inesistente nel racconto originale) e con i fanciulli. L'istitutrice ha addirittura un drammatico scontro con Miss Jessel, prima di cacciarla via dall'aula di studio (scena terza del secondo atto). In tal modo, la fascinazione esercitata dai fantasmi sui due bambini - il cui contenuto tuttavia rimane oscuro tanto nell'opera letteraria come in quella lirica - risulta straordinariamente potenziata, creando un terribile e infine fatale ''trait d'union'' tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
 
DalSotto puntol'aspetto di vista della strutturastrutturale, l'opera si fonda su un ferreo schema formale chepoggiato prevedesu un unico tema, che funge da elemento unificatore dell'intera composizione, seguito da quindici variazioni, ciascuna in una tonalità diversa, coronate (nella scena finale) da una grandiosa passacaglia il cui basso ostinato è costituito dalle note del tema stesso. Le tonalità cominciano dal la minore e seguono per tutto il primo atto un itinerario ascendente, mentre nel secondo hanno una disposizione sempre discendente per gradi contigui fino a tornare al la (maggiore). Una preordinata griglia formale, preordinata, di tale rigore conosce solo due precedenti analoghi: ''Il castello del duca Barbablù'' di [[Béla Bartók]] (1911) e soprattutto il ''Wozzeck'' di [[Alban Berg]] (1922), a cui l'opera di Britten si avvicina anche per il ricorso a forme tipiche dell'antica musica strumentale.
 
''The Turn of the Screw'' rappresenta pure un nodo di svincolo nel percorso artistico del musicista inglese, poiché in seguito Britten esplorerà formule drammatiche nuove e tornerà a impiegare principi compositivi connessi con la musica seriale.