Cultura del Gaudo: differenze tra le versioni

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{{S|siti archeologici d'Italia}}
{{F|siti archeologici d'Italia|maggio 2009}}
[[File:Gaudoceramic.jpg|right|thumb|Ceramica cerimoniale della ''Cultura del Gaudo'']]
[[File:Gaudotombs.JPG|right|thumb|Esempio di sepoltura del Gaudo: un accesso con anticamera, da cui si diramano due camere funerarie, contenenti ceramica cerimoniale e scheletri umani in posizione fetale.]]
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==Sito eponimo==
La ''necropoli del Gaudo'', è un [[sito archeologico]] della piana di [[Paestum]], frutto di una scoperta casuale avvenuta nell'autunno del [[1943]],<ref>Paolo Aurino, ''La necropoli eneolitica del Gaudo (Paestum) tra scoperta e riscoperte'' in 150 anni
 
Ladi ''necropoliPreistoria dele Gaudo'',Protostoria èin un [[sito archeologico]] della piana di [[Paestum]]Italia, frutto2011. di una scoperta casuale avvenuta nel [[1944]],</ref> durante la costruzione di una pista d'atterraggio da parte degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati anglo-americani]], presenti in zona dopo l'[[Sbarco a Salerno]] e fu esplorata dal 1945 al 1947 dalla Soprintendenza alle Antichità di Salerno.
 
Le tracce più antiche di insediamenti umani nella zona pestana risalgono al [[paleolitico]]; le più recenti sono quelle che si riferiscono alla cosiddetta ''cultura del Gaudo''.
 
Posta a circa un chilometro da Paestum la [[necropoli]] venuta alla luce si estende per un'area di circa 2000 m², in cui sono state rinvenute 34 tombe.
 
== Cultura materiale e origini ==
Gli aspetti materiali portano a dimostrare la piena omogeneità della ceramica del Gaudo e a identificare e localizzare i centri di origine e di diffusione di questa cultura principalmente in [[Anatolia]] e nell’isole del [[mar Egeo]]. <ref>Giuseppe Voza (1974), ''Necropoli del Gaudo'', in Seconda Mostra della Preistoria e Protostoria nel Salernitano, Salerno, pp. 7-24. </ref><ref>Giuseppe Voza (1976), ''Considerazioni sul Neolitico e sull'Eneolitico in Campania'', Atti XVIII Riun. Sc. I.I.P.P., pp. 51-79</ref>
 
Pellegrino Claudio Sestieri sostenne nel 1960 che:
 
{{Citazione|Le brocche sferiche della civiltà del Gaudo differiscono dai così detti "vasi a bottiglia" italici, per la loro forma più regolare e per la presenza dell'ansa, per cui possono essere avvicinate alle forme globulari dell'Egeo e troiane. L'askòs compare per la prima volta in Età Eneolitica in Asia Minore (II strato di Troia, Yortan, Boz-Höyük, Pisidia) e in Grecia in Età del Bronzo (Dimini, Grecia meridionale, Cipro, Cicladi, Egina), mentre in Italia era noto finora soltanto in necropoli dell'Età del Ferro (Tolfa, Allumiere e altre località), per cui l'askòs della civiltà del Gaudo è il più antico dell'Italia. (...)
 
Pertanto si può forse pensare a una contemporaneità (della cultura del Gaudo) con il II strato di Troia, e le epoche Proto-Minoico III e Medio-Minoico I, per un periodo che andrebbe compreso fra il 2400 e il 1900 a. C. Infine i dati antropologici degli inumati della civiltà del Gaudo hanno dimostrato che essi sono brachicefali, e hanno un'altezza media di m 1,60, superiore a quella delle popolazioni neo ed eneolitiche dell'Italia e della Sicilia, per cui si inclina a pensare a una popolazione venuta dall'oltre mare.| GAUDO, Civilta del, in Enciclopedia dell'arte antica, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. (1960)<ref name=Sestieri>{{Treccani|civilta-del-gaudo_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29|GAUDO, Civilta del|autore=Pellegrino Claudio Sestieri}} </ref>|}}
 
Nello specifico si ritiene che le origini della cultura del Gaudo siano dovute a una migrazione dall'Anatolia settentrionale.<ref> Sosio Capasso, ''Gli Osci nella Campania antica'', Editore Istituto di Studi Atellani, Frattamaggiore Napoli 1997, p. 20.</ref>
 
== Sepolture ==
[[File:Paestum Skelette.jpg|thumb|150px|left|Ricostruzione di un'inumazione al [[Museo archeologico nazionale di Paestum|Museo archeologico di Paestum]]]]
 
Le tombe a ''"forno"'' erano scavate nella roccia con un pozzetto d'accesso che conduceva a una o due camere sepolcrali a sepoltura multipla.
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Lo studio della disposizione delle ossa e degli arredi funebri ha fatto ritenere agli studiosi che queste genti si raggruppassero in [[clan]] familiari di indole guerriera.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Pellegrino Claudio Sestieri, ''La Necropoli preistorica di Paestum (Relazione preliminare)'', in Rivista di Scienze Preistoriche, I, 1946, fasc. 4, p. 245 ss.;
* Pellegrino Claudio Sestieri, ''Nuovi risultati degli scavi nella necropoli preistorica di Paestum'', ibid., II, 1947, fasc. 4, p. 283 ss.;
* Pellegrino Claudio Sestieri, ''Primi risultati dello scavo della necropoli preistorica di Paestum'', in Rendiconti dell'Accademia di Archeologia ecc. di Napoli, XXIII, 1947-1948, p. 249 ss.;
* [[Pia Zambotti|Pia Laviosa Zambotti]], ''La Necropoli preistorica di Paestum'', ibid., II, 1947, fasc. 2-3, p. 265 ss.;
 
==Voci correlate==
* [[Cultura di Laterza]]
==Collegamenti esterni==
* {{Treccani|civilta-del-gaudo_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29|GAUDO, Civilta del|autore=Pellegrino Claudio Sestieri}}
 
== Altri progetti ==