Esperimento della doppia fenditura: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 29:
Nell'esperimento della doppia fenditura si adottano però lastre rilevatrici moderne, molto più sensibili di quelle disponibili nell'Ottocento, e una sorgente estremamente debole di luce o elettroni, fino all'emissione di un unico fotone<ref>Il primo esperimento con emissione ripetuta di un unico fotone venne eseguito dal fisico inglese [[Geoffrey Ingram Taylor]] nel 1913</ref> o elettrone per volta. In questo modo si verifica che in entrambi i casi la lastra non viene impressionata in maniera continua, ma si formano singoli punti luminosi indicativi di un comportamento corpuscolare. I punti però non rispettano la distribuzione corpuscolare classica che li vorrebbe localizzati in corrispondenza delle fenditure, ma risultano inizialmente diradati e dall'apparente distribuzione caotica, per poi, aumentando man mano di numero, evidenziare le frange di interferenza tipiche del comportamento ondulatorio (ultima figura in basso a destra). Analogo risultato si ottiene anche utilizzando particelle di maggiori dimensioni, come si vedrà nel paragrafo successivo. Ciò dimostra inequivocabilmente l'esistenza del [[dualismo onda-corpuscolo]], sia della materia che della [[radiazione elettromagnetica]]. In particolare si può notare come la posizione della particella sullo schermo risente della presenza delle due fenditure "come se" essa, comportandosi come un'onda e attraversandole entrambe, venisse scissa in due nuove onde che interferiscono fra loro (vedi [[Esperimento di Young]]), mentre nel momento in cui viene "osservata" tramite la rilevazione sullo schermo appare solamente come corpuscolo. La dimostrazione del fenomeno d'interferenza risulta quindi possibile solo attraverso l'osservazione di più particelle.
 
A ciò si collega un altro aspetto essenziale dell'esperimento delle due fenditure: la mancanza di conoscenza di quale fenditura la particella abbia effettivamente attraversato. L'osservazione della figura di interferenza è garantita infatti nel solo caso in cui non si aggiungano apparati di misura atti a determinarlodeterminare conil percorso della particella, attuando un esperimento di tipo "''which-way''" (quale via); se si interviene in questo modo il risultato finale è la scomparsa della figura di interferenza, ossia del comportamento ondulatorio, a favore di quello corpuscolare. Questo effetto ha motivato [[Niels Bohr]] a introdurre il [[principio di complementarità]], secondo cui i due aspetti, corpuscolare e ondulatorio, non possono essere osservati contemporaneamente in quanto si escludono a vicenda, ovvero il tipo di esperimento determina il successivo comportamento delle particelle in esso coinvolte.
[[File:Laserdiffraction.jpg|thumb|upright=0.7|Figura di interferenza da luce [[laser]].]]
[[File:Double-slit experiment results Tanamura 2.jpg|thumb|upright=0.7|Esperimento della doppia fenditura effettuato con elettroni. Le immagini sono prese dopo l'invio di 10 (a), 200 (b), 6000 (c), 40000 (d), 140000 (e) elettroni.]]