Gio Ponti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
[[File:Giò ponti per richard ginori, servizio da caffè barbara, 1930 circa (genova, wolfsoniana) 02.jpg|thumb|Servizio da caffè disegnato da Ponti per [[Richard Ginori]] nel [[1930]]]]
[[File:Gio Ponti, Chaise Superleggera, 1955.jpg|thumb|La sedia "[[Superleggera (sedia)|Superleggera]]", disegnata da Ponti nel [[1955]] per [[Cassina (azienda)|Cassina]]]]
Gio Ponti si laureò in [[architettura]] presso l'allora Regio Istituto Tecnico Superiore (il futuro [[Politecnico di Milano]]) nel [[1921]], dopo aver sospeso gli studi durante la sua partecipazione alla [[prima guerra mondiale]]. Nello stesso anno si sposò con la nobile Giulia Vimercati, di antica famiglia brianzola, da cui ebbe quattro figli (Lisa, Giovanna, Letizia e Giulio)<ref>{{en}} Housingprototypes [http://housingprototypes.org/project?File_No=ITA20]</ref>.
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Negli [[Anni 1920|anni venti]], avviò la sua attività di designer all'industria ceramica [[Richard Ginori]], rielaborando complessivamente la strategia di disegno industriale della società; con le sue ceramiche, vinse il "Grand Prix" all'[[Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne]] di [[Parigi]] del [[1925]]<ref>{{Cita web|url=http://www.gioponti.org/en/archives/1920-decade/dd_32985_5858/villa-bouilhet-l-ange-volant-garches-paris-france|titolo=Villa Bouilhet "L' ange volant" Garches, Paris, France - Giò Ponti|autore=Gruppo 36 Sartoria Digitale dal 1999|sito=www.gioponti.org|accesso=1º marzo 2017}}</ref>. In quegli anni, la sua produzione fu improntata più ai temi classici, mostrandosi più vicino al movimento [[Novecento (movimento artistico)|Novecento]], esponente del razionalismo<ref>{{Cita pubblicazione|autore=RCS Periodici|titolo=L'europeo|rivista=L'europeo|numero=6}}</ref>. Sempre negli stessi anni iniziò anche la sua attività editoriale: nel [[1928]] fondò la rivista ''[[Domus (periodico)|Domus]]'', testata che diresse fino alla sua morte, eccetto che nel periodo 1941-1948 in cui fu direttore di ''[[Stile (rivista)|Stile]]''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=RCS Periodici|titolo=L'Europeo|rivista=L'europeo|numero=6}}</ref>. Assieme a ''[[Casabella]]'', ''Domus'' rappresenterà il centro del dibatto culturale dell’[[Architettura italiana|architettura]] e del [[design italiano|design italiani]] della seconda metà del [[Novecento]]<ref>http://www.spaziodi.it/magazine/n0704/vdb.asp?tag=CERAMICA&id=2297</ref>.
[[File:Giò ponti per richard ginori, servizio da caffè barbara, 1930 circa (genova, wolfsoniana) 02.jpg|thumb|left|Servizio da caffè disegnato da Ponti per [[Richard Ginori]] nel [[1930]]]]
 
L'attività di Ponti negli [[Anni 1930|anni trenta]] si estese all'organizzazione della [[V Triennale di Milano]] ([[1933]]) e alla realizzazione di scene e costumi per il [[Teatro alla Scala]]<ref>http://www.newthingsdesign.it/it/tag-prodotto/gio-ponti/</ref>. Partecipò all'Associazione del Disegno Industriale (ADI) e fu tra i sostenitori del [[Premio Compasso d'oro]], promosso dai magazzini [[La Rinascente]]<ref>http://venividivici.us/it/design/gio-ponti-artista-eclettico</ref>. Ricevette tra l'altro numerosi premi sia nazionali che internazionali, diventando infine professore di ruolo alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel [[1936]], cattedra che manterrà sino al 1961{{cn}}.
 
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* [[1935]] Hotel in Val Martello, Paradiso del Cevedale, Merano
* [[1935]] Scuola di Matematica, Città Universitaria, Roma
* [[1935]]-[[1938]] Primo Palazzo Montecatini, all'angolo tra [[Via della Moscova]] e Via Turati, Milano
* [[1936]] Arredamento per gli uffici [[Ferrania]], Roma
* [[1936]] Interni dell'Istituto Italiano di Cultura, Palazzo Füstenberg, Vienna (Austria)