Sacrario militare del Pasubio: differenze tra le versioni

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{{Cimitero
|Nome= Ossario del Pasubio
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==Cenni storici==
[[File:P28.28-01 Inagurazione dell'Ossario sul Pasubio.jpg|thumb|left|upright|Inaugurazione dell'ossario nel 1926]]
Viene costruito a quota 1.217 slm tra il 1920 e il [[1926]] per iniziativa della Fondazione "3 novembre 1918 pro combattenti della I Armata", inaugurato il 29 agosto 1926.
==Caratteristiche==
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[[File:Provincia di Vicenza-Stemma.png|upright|thumb|I quattro ossari nello stemma della provincia di Vicenza: l'ossario del Pasubio, l'[[ossario del monte Cimone]], il [[sacrario militare di Asiago]] ed il [[sacrario militare del monte Grappa]].]]
È una possente costruzione progettata da [[Ferruccio Chemello]] e decorata da [[Tito Chini]] e [[Umberto Bellotto]] dalla forma che assomiglia ad un faro alto 35 metri, con una lanterna luminosa sulla sua sommità.<br>
È costituito da due parti: l'ossario ed il sacello. L'ossario, ricavato nel basamento della torre, comprende una cripta centrale e due gallerie concentriche. Nella cripta sono raccolti i resti di 70 decorati al valore militare e vi è stata tumulata la salma del Generale [[Guglielmo Pecori Giraldi]], che resse il Comando della I[[1ª Armata (Regio Esercito)|1ª Armata]] dal 9 maggio [[1916]] sino alla conclusione vittoriosa del novembre [[1918]].
Il sacello si trova sul lato opposto del monumento, verso sud, alla sommità di un'ampia gradinata che conduce ad una terrazza con balaustra che circonda la torre.
La piccola cappella è ornata con vetrate artistiche e affreschi.
 
La “Fondazione 3 Novembre 1918”, voluta da Guglielmo Pecori Giraldi e dedicata alla memoria dei caduti della Grande Guerra, eresse questo Sacello-Ossario la cui decorazione pittorica interna fu affidata proprio a [[Tito Chini]] il quale decorò anche gli Ossari di guerra di Treviso, Schio, Verona, Trento e il Tempio-Ossario di Bassano del Grappa.<ref>Per dettagliate informazioni riguardo alle decorazioni interne realizzate da Tito Chini vedi: ''L’Ossario sul Pasubio,'' in “Il Messaggero del Mugello”, 14 novembre 1926 n° 45.</ref> L’inaugurazione del Sacello-Ossario del Pasubio avvenne il 29 agosto 1926 alla presenza del re, e da allora fino ad oggi, si ripete il pellegrinaggio annuale in onore e in memoria della I''<sup>a</sup>'' Armata. [[Guglielmo Pecori Giraldi]] tornò sempre sul colle sacro ed espresse anche il desiderio di essere sepolto lì come accadde il 19 luglio del 1953 quando la salma del generale fu traslata dalla cappella gentilizia della famiglia Pecori Giraldi nella Villa Rimorelli a [[Borgo San Lorenzo]], dove era stata custodita per dodici anni.<ref>Vedi : Inaugurazione del Sacello Ossario sul Pasubio, in “Il Messaggero del Mugello” 8 agosto 1926 n° 31; Sul Pasubio, in “Il Messaggero del Mugello” 29 agosto 1926 n° 34 ; Ossario sul Pasubio, in “Il Messaggero del Mugello” 5 settembre 1926 n° 35.</ref>
Il sacello è costituito da una torre piramidale alta 35 metri costruita con la medesima pietra della montagna che i soldati avevano calpestato, ed al suo interno sono custodite le ossa dei morti recuperate nella zona del Pasubio.<ref>Elisa Marianini ''La memoria dei caduti della Grande Guerra in Mugello, una ferita salvata dalla bellezza'', Edizione Noferini, Borgo San Lorenzo (FI), 2015. pp. 25-27.</ref>
 
L’epigrafe murata a mezzogiorno recita: “La Prima Armata / infranto due volte / l’orgoglio nemico / balzò / dal Pasubio al Brennero / assicurando all’Italia / i suoi termini sacri”.
 
Nella zona dell'ossario è presente anche un piccolo museo dedicato alla prima guerra mondiale. ora integralmenteIntegralmente ristrutturato e ingrandito nel 2005.<ref name=Trentino>{{Cita web|url=http://www.trentinograndeguerra.it/context.jsp?area=100&ID_LINK=243&id_context=367 |titolo=Sacrario del Pasubio |autore= |sito=trentinograndeguerra.it |data=|accesso=21 agosto 2018}}</ref>
 
==Caduti==
Contiene i resti di 5.146 soldati italiani e 40 austriaciaustro-ungarici caduti durante la [[prima guerra mondiale]] nelsul [[monte Pasubio]].<ref name=Trentino/> Le ossa dei caduti, in molte teche in cui sono custodite, sono a vista.
 
==Ricorrenze==
Ogni anno, l'ultima domenica di giugno, vi è una celebrazione in memoria dei caduti in corrispondenza dell'anniversario della più sanguinosa battaglia avvenuta sul vicino massiccio, il 2 luglio [[1916]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* ''Inaugurazione del Sacello Ossario sul Pasubio,'' in “Il Messaggero del Mugello”, 8 agosto 1926, n° 31.
* F. Niccolai, ''La glorificazione degli eroi della Ia Armata nella decorazione pittorica di Tito Chini al Sacello-Ossario del Pasubio,'' in “Bollettino della Società Mugellana di Studi Storici”,1926, marzo n° 1, pp. 244–248.
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== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.difesa.it/Il_Ministro/ONORCADUTI/Sepolcreti/Pagine/Pasubio.aspx] |L'Ossario del Pasubio nel sito del Ministero della difesa}}
* {{cita web|http://www.ossariodelpasubio.it/|Fondazione 3 Novembre 1918}}
* {{cita web|http://www.ossariodelpasubio.it/eventi-bellici/caduti-tumulati/|Banca dati dei caduti noti e tumulati nell'Ossario del Pasubio}}
 
{{Alpini}}