Vetro di Murano: differenze tra le versioni

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→‎Il Settecento: Cambiato 1700 con Settecento e 1800 con Ottocento. 1700 e 1800 sono singoli anni, Settecento e Ottocento designano invece periodi di cento anni, in particolare i secoli XVIII e XIX.
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=== Il Settecento ===
Per tentare di uscire dalla grave crisi in cui si era imbattuta l'arte vetraria all'inizio del [[XVIII secolo]]dell'Ottocento, il muranese [[Giuseppe Lorenzo Briati|Giuseppe Briati]] avviò una produzione di vetro simile per composizione a quella dei vetri boemi, senza imitare le opere ma tentando di vincere la concorrenza. Per quanto riguarda i vetri incisi a rotella, tecnica anch'essa boema, seppur variandone la foggia, dovettero essere chiamati cristalli "all'uso di Boemia". Ciononostante, la produzione di Briati, approvata dal [[Consiglio dei Dieci]] del [[1737]], ebbe un enorme successo. Tra gli oggetti più noti si annoverano le "chiocche", lampadari a molti bracci decorati da festoni, fiori e foglie, i "deseri" centri tavola, gli specchi di cristallo colorato e il famoso "lattimo" che imitava la porcellana. A Murano il lattimo era opera soprattutto della famiglia Miotti e dei fratelli Bertolini, che nel [[1739]] avevano ottenuto dalla Repubblica di Venezia l'esclusiva di decorarlo in oro. Quest'epoca è anche quella della produzione di vetri mimetici come il "calcedonio", l'"avventurina" ed i vetri soffiati decorati a smalto a caldo. Maestri di tale tecnica furono Osvaldo Brussa e suo figlio Angelo Brussa, dei quali con i soggetti caratterizzati da fiori, frutta, animali, scene sacre e profane, giungiamo all'inizio del [[1800]]dell'Ottocento. Non va dimenticato che il vetro trova applicazione pratica attraverso la creazione di oggetti d'uso domestico, quali le ampolle per l'olio e l'aceto, le lampade da tavolo alla fiorentina, i vassoi, i cestini, i centro tavola e come materiale decorativo d'arredo. Per quasi tutto il [[1700]]Settecento grande importanza godette lo specchio veneziano incorniciato da decori, smalti ed incisioni, che a volte comparvero sulla superficie. Successori di Briati furono Giacomo Giandolin, Lorenzo Rossetto e Zuane Gastaldello, Vittorio Mestre, la Compagnia di Cristalli Fini ad Uso di Boemia, Antonio Motta, Vincenzo Moretti e C.
 
=== L'Ottocento ===