Giuramento di fedeltà al fascismo: differenze tra le versioni

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In tutta Italia furono solo una quindicina, su oltre 1.200, i docenti universitari che rifiutarono di prestare giuramento di fedeltà al fascismo, perdendo così la cattedra. Il numero effettivo delle persone che non si sottoposero al giuramento oscilla di qualche unità a seconda delle fonti<ref>Secondo "The Fascist Oath and Academic Liberty", alla fine dell'anno su 1225 docenti sottoposti all'obbligo, 1132 avevano giurato, 12 avevano sicuramente rifiutato ed 81 non avevano (ancora) dato risposta. (The Economist [London, England] 26 Dec. 1931: 1227. The Economist Historical Archive, 1843-2012)</ref>. L'indeterminazione è dovuta anche ad alcune situazioni particolari di docenti che vi si sottrassero per vie diverse: [[Vittorio Emanuele Orlando]], ad esempio, andò anticipatamente in pensione, mentre altri, come [[Giuseppe Antonio Borgese]], si allontanarono dall'[[Italia fascista]] andando [[esilio|esuli]] all'estero<ref name="SRomano"/>. Allo stesso modo non si sottopose al giuramento il docente ed economista [[Piero Sraffa]], già da alcuni anni esule a [[Università di Cambridge|Cambridge]], che rassegnò le proprie dimissioni dall'[[Università di Cagliari]] esattamente il 1º novembre 1931.<ref name="SRomano"/>
Si contano circa 80 docenti, che non hanno dato risposta.
 
I docenti che non aderirono al giuramento furono: