Armata d'Italia: differenze tra le versioni
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L'Armata d'Italia, dopo essere entrata a [[Milano]] il 16 maggio 1796, riprese l'avanzata nella [[Pianura padana]]; dopo il passaggio del [[Mincio]] a [[Borghetto (Valeggio sul Mincio)|Borghetto]], le truppe francesi assediarono la fortezza di [[Mantova]]. Il generale Bonaparte assunse un ruolo dominanente in Italia; egli condusse una politica personale in autonomia dalle direttive del [[Direttorio]] ed estese l'influenza francese occupando [[Verona]], [[Bologna]], [[Ferrara]] e [[Livorno]]. Le truppe francesi si rifornivano sul posto suscitando il malcontento della popolazione, beni artistici venivano requisiti e inviati in Francia, mentre i rappresentanti giacobini filofrancesi locali collaboravano con l'occupante. Sfruttando la collaborazione locale, il generale Bonaparte sviluppò anche una politica favorevole all'indipendenza ed alla unificazione italiana; il 15 ottobre 1796 promosse la costituzione della [[Repubblica Cispadana]]<ref>A.Mathiez-G.Lefebvre, ''La rivoluzione francese'', vol. II, pp. 391-393.</ref>.
Nella seconda metà del 1796 l'Armata d'Italia, oltre ad estendere il predominio francese nella penisola, fu soprattutto impegnata a respingere le ripetute controffensive austriache organizzate per sbloccare la
Il generale Bonaparte lasciò l'Armata d'Italia dopo un ultimo trionfale proclama da Milano il 12 novembre 1797; dopo aver svolto il ruolo di plenipotenziario al congresso di Rastadt, il generale raggiunse Parigi il 5 dicembre 1797, mentre il comando dell'armata fu assunto dal suo capo di stato maggiore, generale [[Louis Alexandre Berthier]].
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