Partito Comunista di Spagna: differenze tra le versioni

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=== La restaurazione della democrazia ===
 
Alla morte di Franco, il PCE di Carrillo appoggiò la decisione di instaurare in Spagna una [[monarchia costituzionale]] basata su di una [[democrazia liberale]], creando molta tensione nei comunisti spagnoli. Il partito venne legalizzato il 9 aprile [[1977]] riuscendo in poche settimane a raccogliere 200 .000 adesioni.
 
La svolta eurocomunista di Carrillo (etichettato come "revisionista" dalla sinistra comunista ortodossa), intanto, aveva provocato diverse scissioni: nel [[1973]] la sinistra del partito, guidata da [[Enrique Líster]], si staccò per fondare il [[Partito Comunista Operaio Spagnolo]] (''Partido Comunista Obrero Español'', ''PCOE''), seguendo le scissioni del [[Partito Comunista di Spagna (VIII e IX Congresso)]] (''Partido Comunista de España (VIII y IX Congresos)'', ''PCE (VIII-IX)'') nel [[1971]] e anticipando quella del [[Partito Comunista dei Lavoratori (Spagna)|Partito Comunista dei Lavoratori]] (''Partido Comunista de los Trabajadores'', ''PCT'') nel [[1977]].