Proclama di emancipazione: differenze tra le versioni

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Una presa di posizione netta contro la schiavitù era una mossa politica molto pericolosa, nonostante le forti pressioni degli [[abolizionismo|abolizionisti]], che il 7 settembre [[1862]] organizzarono a [[Chicago]] una sfilata oceanica che chiedeva l'immediata abolizione dello schiavismo e la liberazione di tutti gli schiavi. Una delegazione abolizionista, capitanata da [[William Weston Patton]], fu ricevuta il 13 settembre [[1862]] alla [[Casa Bianca]] dal Presidente Lincoln, il quale tentò di temporeggiare poiché sapeva che la posizione abolizionista era osteggiata dalla maggior parte dell'opinione pubblica ed era criticata politicamente dai democratici ''[[copperheads]]'' così come dagli Stati rimasti neutrali, come il [[Delaware]] ed il [[Maryland]], che avevano percentuali altissime di forza-lavoro basata sugli schiavi.
 
Lincoln aveva precedentemente discusso la questione politica con il suo gabinetto, con il quale manifestò la volontà di attendere che si verificasse un considerevole vantaggio militare da parte dell'Unione prima di intraprendere qualsiasi iniziativa politica nettamente abolizionista. L'occasione si presentò con la [[battaglia di Antietam]] del 17 settembre [[1862]] quando l'Unione riuscì a scongiurare il tentativo di invasione del [[Maryland]] da parte dei Confederati. Fu così che il 22 settembre Lincoln presentò una bozza del Proclama di Emancipazione al suo Vicepresidente, [[Hannibal Hamlin]], un fervente abolizionista, tenuto spesso all'oscuro delle decisioni presidenziali, per poi pronunciare la versione definitiva il 1º gennaio [[1863]]]<ref>{{cita libro | autore=Maldwin A. Jones | wkautore= | editore=Bompiani | anno=2001 | titolo=Storia degli Stati Uniti d'America | p.203}}</ref>.
 
== Voci correlate ==