Guerra fredda: differenze tra le versioni

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inversione per rispetto cronologico (Le Carrè è del 1931 e pubblicò "La spie che venne dal freddo'' nel 1963, Clancy del 1947 e pubblicò "La grande fuga dell'Ottobre Rosso" nel 1984)
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Fra di essi vi furono anche famosi personaggi della cultura e dello spettacolo, tanto che la paura di incappare nelle maglie delle inchieste anticomuniste finì per condizionare anche le scelte artistiche di scrittori, registi e produttori cinematografici che, salvo eccezioni, dovettero sempre tenersi, in quegli anni, su una linea "[[politicamente corretto|politicamente corretta]]". Il maccartismo fu figlio del clima di tensione e paura creatosi a partire dai tardi anni quaranta, ma certamente, con i suoi processi accusatori e la sua caccia spesso immotivata al traditore, finì per essere al tempo stesso moltiplicatore di tale clima di paura, grazie anche alla risonanza che tali vicende avevano presso i [[mass media]].
 
La guerra fredda ispirò molte case cinematografiche e molti scrittori, risultando in un enorme numero di libri e film, alcuni più fantasiosi (come la serie dedicata a [[James Bond]]), altri più realistici e dettagliati; in particolare [[TomJohn ClancyLe Carré]], e più tardi con ancora maggiore realismo tecnico e politico il britannico [[JohnTom Le CarréClancy]], furono maestri nel descrivere vividamente gli agenti segreti e la guerra di spionaggio che avveniva sotto la superficie. Anche [[Rocky IV]] ebbe la sua valenza simbolica, circa la rappresentazione vittoriosa e buona degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
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