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Due esempi tipici riguardano lo strumento del decreto:
* ''ex-post'', per un [[decreto-legge]]: l'abuso della decretazione senza requisiti di urgenza e imprevedibilità e la proroga di un decreto "ad oltranza" senza la necessaria conversione in legge da parte del Parlamento, laddove secondo la Carta dovrebbero invece decadere automaticamente dopo trenta giorni.
* ''ex-ante'',, per un [[decreto legislativo]]: l'approvazione di un decreto che eccede ambiti e portata della necessaria legge delega, non di rado dichiarato nullo "per eccesso di delega legislativa";
{{Vedi anche|v:it:La legge di delega e il decreto legislativo}}
 
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Fra queste misure efficaci, per i suoi tempi insolitamente celeri, rientra la istanza per ottenere uns [[Ordinanza (diritto processuale italiano)|ordinanza]] da parte del [[giudice naturale]] (quello amministrativo) per la [[disapplicazione]] di in atto verso una singola o una pluralita' di persone.
 
La magistratura non ha il potere di annullare un atto del Parlamento i del Governo. In attesa di concludere il procedimento amministrativo, puo'può sospendere l'esecuzione di una norma non verso tutti, ma solo verso i ricorrenti.
 
Se lo ritiene del caso, il giudice ha il diritto di rinviare gli atti alla [[Corte Costituzionale]] che puo'può dichiarate l'illegittimita' (o inesistenza) di detta norma in quanto non conforme alla Carta Fondamentale, quale fonte primaria.
 
Altra fonte primaria concorrente è il diritto dell'Unione Europea. Per il principio detto di preminenza drl diritto comunitario (su quello degli Stati membri), il giudice naturale di uno Stato membro e'è obbligato a far disapplicare (nei confronti dei ricorrenti) una norma nazionale, se ritiene che essa sia contraria alle norme dell'Unione Europea.
 
{{Vedi anche|disapplicazione}}