La città di Dio: differenze tra le versioni
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'''''La città di Dio''''' ([[lingua latina|latino]]: '''''De civitate Dei''''', o anche '''''De civitate Dei contra Paganos''''') è un'opera latina in ventidue libri scritta da sant'[[Agostino d'Ippona]] tra il [[413]] e il [[426]]. Nei primi dieci libri egli difende il [[cristianesimo]] dalle accuse dei pagani e analizza le questioni sociali-politiche dell'epoca; negli altri dodici libri, invece, tratta della salvezza dell'uomo.
{{citazione|Questa sintesi in ventidue libri della riflessione filosofica, teologica e politica del vescovo di Ippona costituisce al tempo stesso la più alta apologia del cristianesimo che ci abbia dato l'antichità cristiana, il primo grande saggio di teologia della storia e uno dei testi più significativi della letteratura cristiana e universale<ref> Alberto Jori, De civitate Dei, in: Dizionario delle opere filosofiche, a cura di Franco Volpi, Mondadori 2000, pag. 9</ref>}}
Il termine latino ''civitas'' non dovrebbe essere tradotto come città, ma si dovrebbe parlare piuttosto di cittadinanza, di una condizione spirituale in cui si gioca il destino di [[salvezza (Bibbia)|salvezza]] e di [[dannazione]] di ciascun individuo.
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