Fès: differenze tra le versioni

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Nell'812 degli [[al-Andalus|andalusi]] cacciati dagli [[Omayyadi]] del [[Califfato di Cordova]] s'insediarono nella Fès di Idrīs I e i due gruppi svilupparono le due comunità sulle rive opposte del ''wadi'', costruendo proprie [[moschea|moschee]], [[suq|mercati]] e fortificazioni. In seguito la dinastia degli [[Almoravidi]] unì i due insediamenti, le singole fortificazioni vennero abbattute e fu costruita una nuova cinta muraria. Anche se la capitale degli Almoravidi fu [[Marrakesh]], Fès rimase una città di primaria importanza sotto la dinastia, tant'è che [[Yūsuf ibn Tāshfīn]] è considerato il secondo fondatore della città.
 
Anche i successori degli Almoravidi, gli [[Almohadi]], mantennero la capitale a Marrakesh, ma ampliarono notevolmente Fès, e sotto il loro dominio la città divenne per un breve periodo (tra il 1170 e il 1180) la più grande del mondo, raggiungendo i 200.000 abitanti.<ref>{{cita web|url=https://books.google.nl/books?id=hEvCpNW2qBwC&pg=PA252&lpg=PA252&dq=largest+cities+marinid&source=bl&ots=XE99KZOhMr&sig=ulCMzj6vNI8shzEhsERUEGbiNAQ&hl=nl#v=onepage&q=largest%20cities%20marinid&f=false|sito=Google Books|titolo=The Report: Morocco 2009 (p.252)|accesso=7 giugno 2017}}</ref> Nel 1250, con la presa definitiva dei [[Merinidi]], Fès divenne nuovamente capitale, e nel 1276 il sultano [[Abu Yusuf Ya'qub ibn 'Abd al-Haqq|Abū Yūsuf Yaʿqūb]] avviò le costruzioni di un nuovo insediamento chiamato inizialmente "Madīnat al-Bayḍāʾ" (la città bianca), presto cambiato in [[FasFes alel-Jadid|Fās al-Jadīd]] (Fès la Nuova) per distinguerla dalla preesistente [[FasFes alel-Bali|Fās al-bālī]] (Fès la vecchia).
 
Agli inizi del [[XV secolo]] Fās al-Jadīd fu dotata di una ''[[mellah|mellāḥ]]'' (ghetto) in cui furono trasferiti gli [[ebrei]] della città. Gli ebrei convissero con i musulmani senza molte difficoltà, pur con qualche restrizione che sopravvisse fino all'avvento del protettorato: non potevano cavalcare cavalli o muli, né portare calzature all'esterno della ''mellāḥ''. Poterono costruire le loro [[sinagoga|sinagoghe]] e i loro cimiteri, e solo negli ultimi anni emigrarono in massa (principalmente verso [[Casablanca]], la [[Francia]] ed [[Israele]]), abbandonando case e beni, che i [[musulmani]] adibirono a loro abitazioni o a depositi e mostre di tappeti. Nella città rimangono circa 300 ebrei.
 
[[File:Maison du maroc.jpg|thumb|Architettura della [[Medina (quartiere)|medina]] di Fès.]]
 
La città conobbe un particolare periodo di prosperità durante il regno del [[sultano]] [[Merinidi|merinide]] [[Abu al-Rabi' Sulayman|Abu al-Rabi Sulayman]] all'inizio del XIV secolo e sotto il suo successore [[Abu Sa'id Uthman II]] (che regnò dal 1310 al 1331), che fecero di Fès un centro industriale e commerciale. L'[[Università al-Qarawiyyin|Università al-Qarawiyyīn]] crebbe in fama attirando i migliori docenti dell'Islam. Il tramonto della dinastia merinide segnò l'inizio del lento regresso di Fès.
 
Nel 1471 la città cadde nelle mani della dinastia dei Banu Wattas (o [[Wattasidi]]). Nel 1492 iniziò l'immigrazione in tutto il [[Marocco]] e soprattutto nella città di Fès degli [[ebrei sefarditi]] [[Decreto dell'Alhambra|espulsi dalla Spagna]], in seguito arrivarono anche molti ebrei in fuga dal Portogallo, l'immigrazione continuò fino al [[XVI secolo]]. Nel [[XVII secolo]] iniziò invece l'immigrazione dei [[Moriscos (gruppo religioso)|moriscos]] musulmani espulsi da [[Filippo III di Spagna]].
[[File:Fes - Mellah - Cementiri.JPG|thumb|Cimitero ebraico nel [[mellah]] di Fès]]
 
Distrutta in parte da un terremoto nel 1522, la città passò sotto i [[Dinastia Sa'diana|Sadiani]] e perse d'importanza a favore di [[Marrakech]], divenuta la capitale, come pure di [[Meknes|Meknès]] anch'essa successivamente capitale sotto il sultano [[Dinastia alawide|alawide]] [[Mulay Isma'il (Marocco)|Mulay Isma'il]]. Ridivenne capitale nel [[XVIII secolo]] e rifiorì nuovamente. Nel 1912 col protettorato francese Fès perse nuovamente d'importanza anche se si ebbe un certo sviluppo di nuovi quartieri di aspetto occidentale.
 
Il governatore francese [[Louis Hubert Gonzalve Lyautey|Louis Lyautey]] la dichiarò infatti città monumentale ma trasferì le funzioni politiche e amministrative a [[Rabat]], ancora oggi capitale del regno indipendente dal 1956; Fès ha, quindi, nel contesto marocchino, un ruolo principalmente di città d'arte e dell'artigianato, conservando quello di capitale religiosa. Nel gennaio 1944, è stato scritto il ''Manifesto per l'indipendenza'' in una casa della vecchia medina di Fes, situata oggi a Place de l'Istiqlal.
 
[[File:Maison du maroc.jpg|thumb|Architettura della [[Medina (quartiere)|medina]] di Fès.]]
DopoLa città, dopo l'[[Storia del Marocco#Indipendenza e regno di Hassan II|indipendenza del Marocco]], la città ha dovuto affrontare gravi problemi di [[povertà]] e [[degrado]], avendo registrato ampi movimenti migratori dalle zone rurali d'individui sottoccupati che vivono in condizioni misere, occupando le case lasciate libere dagli emigrati, in promiscuità e stipati nei locali. Nel corso del [[XX secolo]] una parte della borghesia e degli degl'intellettuali l'hanno abbandonata, preferendo le più moderne e ricche di opportunità [[Casablanca]] e [[Rabat]].
 
== Geografia fisica ==
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}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
== Economia ==
{{vedi anche|Fes el-Bali}}
Dopo l'[[Storia del Marocco#Indipendenza e regno di Hassan II|indipendenza del Marocco]], la città ha dovuto affrontare gravi problemi di povertà e [[degrado]], avendo registrato ampi movimenti migratori dalle zone rurali d'individui sottoccupati che vivono in condizioni misere, occupando le case lasciate libere dagli emigrati, in promiscuità e stipati nei locali. Nel corso del [[XX secolo]] una parte della borghesia e degli intellettuali l'hanno abbandonata, preferendo le più moderne e ricche di opportunità [[Casablanca]] e [[Rabat]].
[[File:Fes Medersa Bou Inania Mosaique.jpg|thumb|Il cortile della [[Madrasa Bou Inania (Fès)|Madrasa Bou Inania]]]]
[[File:Var 132.jpg|thumb|Patio centrale dell'[[università al-Qarawiyyin]].]]
[[File:Fes.Dar el-Makhzen.jpg|thumb|upright=1.4|L'ingresso principale del Palazzo Reale, iniziato nel XIV secolo e finito nel XX secolo su disegno di re [[Hassan II]].]]
[[File:Fes - Mellah - CementiriCasa Rabí.JPG|thumb|CimiteroLa ebraicocasa del [[rabbino]] nel [[mellah]] di FèsFes]]
Fès è famosa per la sua [[Medina (quartiere)|medina]], nome con cui gli europei indicano la parte vecchia delle città arabe, si tratta essenzialmente di Fās al-Bālī in cui si manifesta tutta la complessità di una città [[Musulmani|musulmana]] antica con le sue tortuose e strette strade, percorribili solo a piedi in cui i trasporti avvengono con gli asini carichi fino all'inverosimile che ingombrano i vicoli più stretti, fino a costringere i passanti a schiacciarsi contro le pareti. L'intrecciarsi delle strade è tale per cui i turisti sono consigliati di munirsi di guide ufficiali per non correre il rischio di perdersi. Ogni tanto si aprono slarghi o piccole piazze con mercati di ogni tipo. I negozi espongono nelle vetrine le merci anche più imprevedibili, anche dentiere, ma accanto ai prodotti occidentali ci sono prodotti dell'artigianato del legno, del metallo, del cuoio, ed anche botteghe artigiane dei più svariati mestieri.
 
=== Madrasa Bou Inania ===
Tradizionalmente è presente a Fès l'[[industria tessile]] con lavorazione del cotone e della lana, a cui si affiancano l'[[artigianato]] delle famose ceramiche blu, dei piatti di rame, dei lavori in cuoio con la [[concia]] delle pelli, del legno proveniente dalla vicina ''Foresta di Cedri'' ed il [[commercio]].
{{vedi anche|Madrasa Bou Inania (Fès)}}
Fra i monumenti notevoli la Medersa [[Madrasa Bou Inania (Fès)|Madrasa BuBou ʿInaynaInania]], con alloggio per gli studenti, fronteggiata da un orologio ad acqua e da un arco che scavalca la strada. Eretta nel 1350-57 dal [[sultano]] [[Abu Inan Faris|Abū ʿInān]] secondo i canoni architettonici di questo tipo di costruzioni, ha sulla sinistra del portale maggiore (in legno di cedro placcato in bronzo lavorato) una più modesta porta detta "degli scalzi", riservata ai visitatori che si dovevano pulire i piedi grazie ad una canaletta d'acqua che scorreva vicino, per non sporcare il luogo.
 
Tutti gli edifici del complesso si affacciano su un cortile il cui pavimento è ornato da marmo, onice, gesso e legno scolpito. Le porte degli edifici sono finemente decorate, i gradini per salire al piano superiore, sede degli alloggi, sono bordati in onice. Al seminterrato si trovano le aule, lungo un lato del cortile si apre la sala di preghiera, il cui ingresso è vietato ai non musulmani, e dall'esterno si può solo sbirciare il [[miḥrāb]] (nicchia che indica la direzione della [[Kaʿba]], verso cui si deve rivolgere la preghiera) finemente decorato, le antiche vetrate e i capitelli.
Le lavorazioni artigianali sono fatte usando metodi tradizionali molto antichi; la visita guidata agli ''[[opifici]]'' si snoda in ambienti strettissimi, dove gli artigiani tessono con vecchi telai o fabbricano a mano uno per volta i mattoni poi essiccati al sole, oppure costruiscono piani per tavoli o decorano con mosaici a disegni geometrici. A far pensare quasi a un girone dell'inferno dantesco sono le concerie delle pelli, le fabbriche più antiche: secondo la tradizione sarebbero state costruite addirittura dal fondatore della città. Il turista viene munito prima della visita di un rametto di [[menta]] da tenere sotto il naso per attenuare il fetore che regna sovrano, e dall'alto del terrazzo di uno dei laboratori può osservare le vasche tonde o quadrate scavate nel suolo per la concia delle pelli o per la tintura, che risaltano per i colori diversi: all'interno delle une o delle altre sono immersi gli operai che provvedono alle operazioni. Generalmente tutti i laboratori artigiani dei vari tipi sono gestiti da cooperative anch'esse di antica formazione.
 
=== Moschea e Università al-Qarawiyyin ===
Altra fondamentale risorsa è il turismo, negli ultimi anni l'infrastruttura alberghiera ha registrato una rapida crescita ed esistono alberghi di tutte le categorie, da quelli di lusso ai più modesti.
{{vedi anche|Università al-Qarawiyyin}}
Un'altra [[madrasa]] è quella degli ʿAṭṭārīn (profumieri), eretta dal [[sultano]] [[Abu Sa'id Uthman II|Abū Saʿīd ʿUthmān]] nel 1323-25: uno dei capolavori dell'arte [[Merinidi|merinide]] a Fès. La città ha molte moschee con relativi [[minareto|minareti]], la più importante è la [[Università al-Qarawiyyin|Moschea al-Qarawiyyīn]] (francesizzata Karaouine), ossia "Moschea degli abitanti di Qayrawān"), fondata nell'857 da Fāṭima, figlia di Muḥammad al-Fihrī, espatriato appunto da [[Qayrawan|Qayrawān]], più piccola in origine ma ampliata nel 1135-44. La Moschea è anche sede della più antica università islamica, con una biblioteca di antichi testi coranici ed è seconda per prestigio - insieme alla [[Moschea al-Zaytuna|Zaytūna]] di [[Tunisi]] - solo ad [[al-Azhar]] del [[Il Cairo|Cairo]], fondata nel X secolo.
 
=== MonumentiPalazzo reale ===
AlIl Palazzo reale, ècoprendo impedito lun'accesso earea di esso si possono solo vedere dall'esterno le porte dorate costruite fra il 1969 e il80 1972ettari, è un complesso di edifici, giardini cortili, composto da un serraglio, una moschea, una ''medersa'' ([[madrasa]]) [[Merinidi|merinide]] del 1320 e una ''kubba'': piccolo edificio cubico sormontato appunto da una cupola che custodisce il sepolcro di un personaggio stimato o venerato. In Occidente alcuni chiamano erroneamente la ''kubba'' col nome di ''marabut'' invece ''murābiṭ'', o "''[[marabutto]]"'', indica un [[Sufismo|sufi]] che si ritirava in un ''ribāṭ'', sorta di eremo eretto in aree non abitate e spesso lungo i confini delle aree [[islam]]iche, per condurvi vita monastica di meditazione, difendendo al contempo la ''[[dar al-Islam|dār al-Islām]]'', il territorio sottoposto alla legge islamica.
[[File:Var 132.jpg|thumb|Patio centrale dell'[[università al-Qarawiyyin]].]]
Generalmente le ''kubba'' sono mèta di pellegrinaggi per ottenere la "baraka" cioè la "benedizione", la fortuna, la buona sorte.
[[File:Fes.Dar el-Makhzen.jpg|thumb|upright=1.4|L'ingresso principale del Palazzo Reale, iniziato nel XIV secolo e finito nel XX secolo su disegno di re [[Hassan II]].]]
 
Il palazzo si trova nel quartiere di Fes el-Jadid. Al sito è impedito l'accesso al pubblico e di esso si possono solo vedere dall'esterno le porte dorate costruite fra il 1969 e il 1972. La porta d'entrata prinicpale è decorata con piastrelle [[zellige]] e [[legno di cedro]] intagliato.
Fès è famosa per la sua [[Medina (quartiere)|medina]], nome con cui gli europei indicano la parte vecchia delle città arabe, si tratta essenzialmente di Fās al-Bālī in cui si manifesta tutta la complessità di una città [[Musulmani|musulmana]] antica con le sue tortuose e strette strade, percorribili solo a piedi in cui i trasporti avvengono con gli asini carichi fino all'inverosimile che ingombrano i vicoli più stretti, fino a costringere i passanti a schiacciarsi contro le pareti. L'intrecciarsi delle strade è tale per cui i turisti sono consigliati di munirsi di guide ufficiali per non correre il rischio di perdersi. Ogni tanto si aprono slarghi o piccole piazze con mercati di ogni tipo. I negozi espongono nelle vetrine le merci anche più imprevedibili, anche dentiere, ma accanto ai prodotti occidentali ci sono prodotti dell'artigianato del legno, del metallo, del cuoio, ed anche botteghe artigiane dei più svariati mestieri.
 
=== Altri luoghi caratteristici ===
Nella [[medina (quartiere)|medina]] è presente il [[mellah]], l'antico quartiere ebraico, analogo al [[ghetto]] europeo.
 
Un'altra [[madrasa]] è quella degli ʿAṭṭārīn (profumieri), eretta dal [[sultano]] [[Abu Sa'id Uthman II|Abū Saʿīd ʿUthmān]] nel 1323-25, uno dei capolavori dell'arte [[Merinidi|merinide]] a Fès.
Fra i monumenti notevoli la Medersa [[Madrasa Bou Inania (Fès)|Madrasa Bu ʿInayna]], con alloggio per gli studenti, fronteggiata da un orologio ad acqua e da un arco che scavalca la strada. Eretta nel 1350-57 dal [[sultano]] [[Abu Inan Faris|Abū ʿInān]] secondo i canoni architettonici di questo tipo di costruzioni, ha sulla sinistra del portale maggiore (in legno di cedro placcato in bronzo lavorato) una più modesta porta detta "degli scalzi", riservata ai visitatori che si dovevano pulire i piedi grazie ad una canaletta d'acqua che scorreva vicino, per non sporcare il luogo.
 
Interessante è la cerchia delle mura che circonda insieme le due città ed è munita di torri e di pregevoli porte.
Tutti gli edifici del complesso si affacciano su un cortile il cui pavimento è ornato da marmo, onice, gesso e legno scolpito. Le porte degli edifici sono finemente decorate, i gradini per salire al piano superiore, sede degli alloggi, sono bordati in onice. Al seminterrato si trovano le aule, lungo un lato del cortile si apre la sala di preghiera, il cui ingresso è vietato ai non musulmani, e dall'esterno si può solo sbirciare il [[miḥrāb]] (nicchia che indica la direzione della [[Kaʿba]], verso cui si deve rivolgere la preghiera) finemente decorato, le antiche vetrate e i capitelli.
 
== Artigianato ==
Un'altra [[madrasa]] è quella degli ʿAṭṭārīn (profumieri), eretta dal [[sultano]] [[Abu Sa'id Uthman II|Abū Saʿīd ʿUthmān]] nel 1323-25: uno dei capolavori dell'arte [[Merinidi|merinide]] a Fès. La città ha molte moschee con relativi [[minareto|minareti]], la più importante è la [[Università al-Qarawiyyin|Moschea al-Qarawiyyīn]] (francesizzata Karaouine), ossia "Moschea degli abitanti di Qayrawān"), fondata nell'857 da Fāṭima, figlia di Muḥammad al-Fihrī, espatriato appunto da [[Qayrawan|Qayrawān]], più piccola in origine ma ampliata nel 1135-44. La Moschea è anche sede della più antica università islamica, con una biblioteca di antichi testi coranici ed è seconda per prestigio - insieme alla [[Moschea al-Zaytuna|Zaytūna]] di [[Tunisi]] - solo ad [[al-Azhar]] del [[Il Cairo|Cairo]], fondata nel X secolo.
[[File:Leather tanning, Fes.jpg|thumb|La tradizionale lavorazione dei telai.]]
 
Tradizionalmente è presente a Fès l'[[industria tessile]] con lavorazione del cotone e della lana, a cui si affiancano l'[[artigianato]] delle famose ceramiche blu, dei piatti di rame, dei lavori in cuoio con la [[concia]] delle pelli, del legno proveniente dalla vicina ''Foresta di Cedri'' ed il [[commercio]].
Al Palazzo reale è impedito l'accesso e di esso si possono solo vedere dall'esterno le porte dorate costruite fra il 1969 e il 1972, è un complesso di edifici, giardini cortili, composto da un serraglio, una moschea una ''medersa'' ([[madrasa]]) [[Merinidi|merinide]] del 1320 e una ''kubba'': piccolo edificio cubico sormontato appunto da una cupola che custodisce il sepolcro di un personaggio stimato o venerato. In Occidente alcuni chiamano erroneamente la ''kubba'' col nome di ''marabut'' invece ''murābiṭ'', o "[[marabutto]]", indica un [[Sufismo|sufi]] che si ritirava in un ''ribāṭ'', sorta di eremo eretto in aree non abitate e spesso lungo i confini delle aree [[islam]]iche, per condurvi vita monastica di meditazione, difendendo al contempo la ''[[dar al-Islam|dār al-Islām]]'', il territorio sottoposto alla legge islamica.
Generalmente le ''kubba'' sono mèta di pellegrinaggi per ottenere la "baraka" cioè la "benedizione", la fortuna, la buona sorte.
 
Le lavorazioni artigianali sono fatte usando metodi tradizionali molto antichi; la visita guidata agli ''[[opifici]]'' è d'obbligo e si snoda in ambienti strettissimi, dove gli artigiani tessono con vecchi telai o fabbricano a mano uno per volta i mattoni poi essiccati al sole, oppure costruiscono piani per tavoli o decorano con mosaici a disegni geometrici. A far pensare quasi a un girone dell'inferno dantesco sono le concerie delle pelli, le fabbriche più antiche: secondo la tradizione sarebbero state costruite addirittura dal fondatore della città. Il turista viene munito prima della visita di un rametto di [[menta]] da tenere sotto il naso per attenuare il fetore che regna sovrano, e dall'alto del terrazzo di uno dei laboratori può osservare le vasche tonde o quadrate scavate nel suolo per la concia delle pelli o per la tintura, che risaltano per i colori diversi: all'interno delle une o delle altre sono immersi gli operai che provvedono alle operazioni. Generalmente tutti i laboratori artigiani dei vari tipi sono gestiti da cooperative anch'esse di antica formazione.
Interessante è la cerchia delle mura che circonda insieme le due città ed è munita di torri e di pregevoli porte.
 
== Economia ==
Fondamentale risorsa è il [[turismo]], in particolare di tipo culturale. La città è ben nota per la sua arte e cultura molto ricca, il cui know-how è gelosamente custodito e tramandato di padre in figlio da generazioni. Negli ultimi anni l'infrastruttura alberghiera ha registrato una rapida crescita, ed esistono alberghi di tutte le categorie, da quelli di lusso ai più modesti, da quelli più tradizionali (''[[Riad (Marocco)|Riad]]'') a quelli più moderni.
 
Tradizionalmente è presente a Fès l'[[industria tessile]] con lavorazione del cotone e della lana. Situato nella pianura di Saïss, Fes ha una rilevante [[industria agroalimentare]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
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== Galleria d'immagini ==
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Image:Fes Medina Panoramic view.jpg
Image:Panorama of Fes (5364676502).jpg
Image:Fez-P1050443.JPG
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Image:Ville Nouvelle Fès Maroc.JPG
Image:Medersa Bou Inania de Fès.jpg
Image:LeatherA tanning,mosque Fesminaret (5364435087).jpg
Image:Kasbah Cherarda(js).jpg
Image:Fes - Fondouk el-Nejjarine.jpg
Image:Place es-Seffarine fountain.jpg
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