Plantae: differenze tra le versioni

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→‎Sensibilità delle piante: le piante non pensano niente, non comunicano, non sentono. Aggiungo la pagina ai miei sorvegliati perché questa forma di misticismo non si ripeta.
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Oltre che con i batteri e gli animali, le piante instaurano frequentemente simbiosi con delle specie fungine tramite le radici, formando un'associazione definita [[micorriza]]: i funghi aiutano la pianta per l'assorbimento dell'acqua e dei nutrienti presenti nel suolo; la pianta offre in cambio i [[carboidrati]] prodotti con la fotosintesi. Altre specie ospitano al loro interno dei funghi endofitici che proteggono la pianta dagli erbivori mediante la produzione di [[tossina|tossine]]. Nelle [[Orchidacee]], i semi sono privi o carenti di [[endosperma]] e la [[germinazione]] non può avvenire senza l'ausilio di un fungo specifico.
 
== SensibilitàReattività delle piante ==
Come tutti gli esseri viventi le piante possono essere sensibili a molecole perché le loro cellule sono dotate di recettori di sostanze; usano questi recettori, per esempio, per ricevere informazioni dall'ambiente. Se le cellule delle radici captano la presenza di nutrienti come [[azoto]] e [[fosforo]], la crescita delle radici si rivolge verso la direzione degli elementi. Le piante sono anche in grado di reagire in tempo reale uno stimolo meccanico. Le [[piante carnivore]], hanno questa caratteristica. Ad esempio la [[dionea]] ha sulle foglie-trappola dei peli sensibili che rilevano la presenza degli insetti e che consentono alle trappole di chiudersi immediatamente, impiegando meno di un secondo, appena percepiscono il movimento delle prede sopra di queste, e la ''[[Mimosa pudica]]'' ritrae le foglie se toccata.
Le piante individuano la luce grazie a molecole presenti sulle foglie (come i [[fitocromo|fitocromi]]) che agiscono da recettori. Diverse specie di piante sono in grado di percepire l'umidità del terreno, la [[gravità]], la CO<sub><small>2</small></sub> ([[anidride carbonica]]) o altri composti chimici. Come difesa passiva usano centinaia di molecole, quali l'[[acido salicilico]], la [[morfina]], la [[nicotina]] la [[caffeina]]. Queste molecole rendono la pianta poco appetibile o velenosa.
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Già [[Charles Darwin]] aveva supposto, nel suo ''The power of movement in plants'' (1880), che le radici potevano essere considerate sede di fenomeni di elaborazione dell'informazione delle piante. Ogni segmento delle radichette ha una funzione particolare quando si addentra nel terreno. È in grado di percepire le condizioni ambientali e produce e propaga segnali elettrici sebbene non nervosi<ref name="Focus 2015">"Il grande cervello verde", in ''Focus'', marzo 2015, n. 269, pag. 28-34.</ref>. Vi sono poi piante in grado di reagire velocemente, come la ''Mimosa pudica''; questa pianta chiude le foglie in risposta a tocchi che possono essere minacciosi. La mimosa è anche in grado di "memorizzare" eventi passati. Dopo alcuni di questi colpi innocui smette di chiudere le foglie, mostrando abituazione.<ref name="Focus 2015"/>
 
Tutti questi meccanismi non sono da considerarsi al pari di quelli di un [[sistema nervoso]], perché le piante non lo possiedono, né possiedono un sistema di elaborazione dati centralizzato come un [[cervello]]. Le piante non possiedono quindi un [[comportamento]] e, una capacità di scelta comee una finalità che un sistema nervoso può dare a gliun animalianimale.
 
== Note ==