Canonici regolari di Santa Croce di Mortara: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Nel [[1080]] Adamo da Mortara fece costruire sulla propria terra una grandiosa chiesa dedicata alla Santa Croce con annesso un monastero.<ref>Antonio Bull, DIP, vol. II (1975), col. 145.</ref> Il complesso monastico sorgeva su una vasta area, successivamente denominata la Braida di Santa Croce, che si estendeva nella zona della attuale stazione ferroviaria di [[Mortara]] e confinava con le strade per [[Vercelli]] e [[Casale Monferrato]]. Inizialmente Adamo affidò gli edifici a monaci probabilmente provenienti da un cenobio dedicato a san Michele. Si pensava che il monastero fosse stato retto dai [[ordine cistercense|cistercensi]], ma ciò è altamente improbabile. Verso il 1083 i monaci furono allontanati e sostituiti da una comunità di chierici locali guidata dall'anziano Gandolfo da Garlasco.<ref name="sc">Antonio Bull, DIP, vol. II (1975), col. 146.</ref> Questi monaci avevano tra i loro precetti di vita anche la regola di [[Sant'Agostino]] e presero il nome di Canonici Mortariensi; assunsero, come attività, l'assistenza ai pellegrini sulla strada tra Mortara e Parma. I privilegi concessi da [[Gregorio VII]] ai canonici furono tali che la canonica di Santa Croce divenne meta di numerosi pellegrinaggi e abbondanti elemosine; per questi motivi la reputazione crebbe notevolmente e il complesso monastico divenne grandioso e fu abbellito con preziosi arredi. Il preposito aveva il privilegio personale dell'uso liturgico della mitria e del pastorale.
 
[[File:Mortaramed.jpg|thumb|La mappa medievale della città di [[Mortara]] con la prepositura extramuraria di Santa Croce]]