Panfilo Gentile: differenze tra le versioni

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== La polemica contro la partitocrazia ==
Personalità di stampo [[Liberalismo|liberal-conservatore]], Gentile per tutto il [[XX secolo|Novecento]] si eresse a voce libera e critica soprattutto contro i regimi di massa, in particolar modo fu un attento lettore, per certi versi anche anticipatore, della [[partitocrazia]], già da allora paventata. Emblematico al riguardo il suo saggio ''Democrazie mafiose'', del [[1969]], esame più che profetico sulla decomposizione dei partiti a nicchie di potere.
Cercò in quel trattato di dimostrare che tutte le democrazie sono necessariamente mafiose perché tutte, vengono governate da ''[[Élite (sociologia)|elites]]'' demagogiche che ammaliano le masse soltanto per conservare tenacemente il potere a loro profitto. Dove il termine ''mafiose'' verso organismi ed istituzioni era da intendere come la vittoria degli interessi di parte e corporativi sull'interesse generale. Gentile affermò anche che il sapere non è mai democratico e non può che fondarsi sull'''auctor'' e sul rapporto gerarchico tra l'insegnante e lo studente.<ref name=Ven/>