Sbarco a Salerno: differenze tra le versioni

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L'Heeresgruppe B rispose che le due divisioni (che in quel momento erano di stanza a [[Mantova]]) servivano a nord e che comunque sarebbero arrivate troppo tardi. Al contrario Kesselring calcolò che i 700 chilometri tra Mantova e Salerno sarebbero stati coperti in tempo per permettere ai rinforzi di arrivare il 13 settembre, quando le sorti del combattimento sarebbero state ancora in equilibrio. Secondo Westphal, considerata l'inferiorità della Luftwaffe e la mancanza di armi che potessero rispondere al fuoco delle navi al largo, la scarsità di forze terrestri causò grossi danni, infatti secondo Westphal «quelle due divisioni, mandate in tempo, avrebbero volto a nostro favore la situazione a Salerno», concetto confermato anche dal rincrescimento che in seguito Jodl espresse a Westphal, in merito al mancato invio di rinforzi a Kesselring. Lo stesso Kesselring si disse fiducioso di poter sopperire all'inadeguatezza dei mezzi di ricognizione a sua disposizione e ai lacunosi rapporti informativi, prevedendo i piani alleati. Il feldmaresciallo osservò infatti che «I piani alleati dimostrano sempre che la preoccupazione dominante [...] era di garantirsi il successo al cento per cento, il che lo portava a ricorrere a sistemi e mezzi ortodossi» e la possibilità di avere forze terrestri più abbondanti, avrebbe forse permesso a Kesselring di prendere contromisure più efficaci<ref>{{cita|Hart|pp. 410-411}}.</ref>.
 
A favorire i tedeschi fu il fatto che lo sbarco principale degli Alleati, avvenne esattamente dove Kesselring aveva previsto, nel golfo di Salerno, dove i tedeschi erano disposti in una buonissima posizione. Pur non essendo numericamente sufficienti per ricacciare in mare le truppe alleate, le forze tedesche riuscirono a contenerle e ad impedire che lo sbarco si traducesse in una minaccia immediata, mentre le minacce rappresentate in Calabria e a Taranto erano secondarie, infatti le truppe in Calabria avanzavano molto lentamente, mentre quelle sbarcate a Taranto erano talmente inadeguate e prive di mezzi di trasporto, che la minaccia si riduceva non rappresentava un problema urgente<ref name="cita|Hart|p. 410">{{cita|Hart|p. 410}}.</ref>. La situazione permise quindi ai tedeschi di distaccare da Roma le forze presenti e, grazie all'azione decisa di [[FridoFridolin von Senger und Etterlin|von Senger]], di trasferire dalla Corsica oltre 30.000 uomini con tutto il loro equipaggiamento, tra cui la [[90. leichte Afrika-Division|90ª ''Panzergrenadier'']], che si riorganizzò nei pressi di Pisa e ben presto fu nuovamente pronta all'azione. Il suo ritorno in combattimenti sarebbe stato di notevole importanza nel prosieguo della campagna d'Italia<ref>{{cita|Hart|pp. 411-412}}.</ref>.
 
== Gli sbarchi ==