Questione triestina: differenze tra le versioni

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All'indomani della firma dell'[[armistizio di Cassibile]] il governo provvisorio siglò alcuni accordi con gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] che rimandavano la definizione dei confini orientali dello Stato al termine della guerra. In risposta all'armistizio, i tedeschi già il 18 settembre occuparono militarmente ed amministrativamente il nord-est italiano fondando la [[Adriatisches Küstenland]] (comprendente i territori delle province di [[provincia di Trieste|Trieste]], di [[provincia di Udine|Udine]], di [[provincia di Gorizia|Gorizia]], di [[provincia di Pola|Pola]], di [[provincia di Fiume|Fiume]] e - istituita ex novo dopo l'invasione e la spartizione della Slovenia - di [[Provincia di Lubiana|Lubiana]]) controllata direttamente dai tedeschi fino al [[1945]]. La regione fu teatro di aspri combattimenti e violenze tra gli italiani della neonata [[Repubblica Sociale Italiana|R.S.I.]] e le truppe tedesche (che nella [[Risiera di San Sabba]] fondarono un [[lager]] dove furono uccise migliaia di persone) da una parte e i partigiani comunisti jugoslavi e italiani comandati da [[Josip Broz Tito|Tito]] dall'altra che già nel settembre [[1943]] avviarono i [[massacri delle foibe]].
 
== Dal 1º maggio al 12 giugno 1945 (!) ==
[[File:Titova armija osvobodila je Trst 1948.jpg|thumb|I carri armati dell'Armata jugoslava nel 1945 a Trieste]]
I nazi-fascisti tennero Trieste fino al 1º maggio [[1945]] quando, dopo intensi bombardamenti alleati, i partigiani jugoslavi del generale [[Dusan Kveder]] riuscirono ad occupare la città battendo sul tempo i [[Nuova Zelanda|neozelandesi]] del generale [[Bernard Freyberg]] che, appoggiati dai partigiani della [[divisione Osoppo]], si erano inutilmente impegnati nella [[corsa per Trieste]] (''race for Trieste''). [[Dušan Kveder|Kveder]] proclamò l'annessione di Trieste e dei territori limitrofi alla nascente [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Federazione Jugoslava]] quale sua ''settima repubblica autonoma'' mentre Tito, appoggiato dalle formazioni partigiane comuniste di italiani che vi operavano, poteva affermare di avere il controllo di tutta la [[Venezia Giulia]].