William Holden: differenze tra le versioni

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=== Il declino ===
Holden per molti anni soffrì di alcolismo e depressione. Tale situazione peggiorò all'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]], in coincidenza con la crisi del matrimonio e il rallentamento della carriera di attore<ref name=DE>Lawrence J. Quirk, ''The Complete Films of William Holden'', The Citadel Press, 1986, pag. 30-31</ref>; sul set dava l'impressione di un sonnambulo che interpretasse i suoi ruoli. Nel 1966 fu coinvolto in un grave incidente stradale in [[Versilia]], presso Migliarino (Pisa) nel quale l'altroil guidatore dell'altra auto coinvolta, un certo Signor Novelli di Prato rimase ucciso. Questa circostanza viene descritta con particolari dallo scrittore [[Luciano Vincenzoni]] nel documentario ''[[Il falso bugiardo]]'' di [[Claudio Costa (regista)|Claudio Costa]], prodotto nel 2008. Vincenzoni e Holden, a bordo di due macchine di grossa cilindrata, partirono per recarsi in un locale in Toscana. Dopo aver atteso invano Holden al locale, Vincenzoni tornò a cercarlo e trovò la polizia che era accorsa sul luogo dell'incidente. Holden stava bene ma fu accertato che era in stato di ebbrezza e venne condannato per [[omicidio colposo]]. Gli venne inflitta una pena (sospesa) di otto mesi di prigione<ref name=VE>Lawrence J. Quirk, ''The Complete Films of William Holden'', The Citadel Press, 1986, pag. 32</ref>. Holden corrispose una cospicua somma di denaro alla famiglia dell'uomo ucciso ma, non avendola con sé in Italia, gli venne prestata dal produttore cinematografico [[Robert Haggiag]], amico sia di Vincenzoni che dell'attore. Holden si sentì profondamente colpevole per questo incidente e gli amici riferirono che la sua dipendenza dall'[[Alcolismo|alcool]] peggiorò {{citazione necessaria}}. Un altro aspetto poco noto della vita privata dell'attore è che per molti anni fu un agente sotto copertura per la [[Central Intelligence Agency|CIA]]. Holden, segretamente, consegnava messaggi a ''leader'' stranieri durante i suoi frequenti viaggi {{citazione necessaria}}.
 
Nell'ultima parte della sua carriera Holden fornì comunque alcune ottime prove, come in ''[[Il mucchio selvaggio (film)|Il mucchio selvaggio]]'' (1969), ''[[Breezy]]'' (1973), ''[[L'inferno di cristallo]]'' (1974) e ''[[Quinto potere]]'' (1976), in cui reinterpretò gli antichi personaggi che aveva perfezionato negli [[anni 1950|anni cinquanta]], adesso più anziani, sofferti e consci della propria mortalità. Nel ruolo di un produttore hollywoodiano in disarmo concluse con ''[[Fedora (film 1978)|Fedora]]'' (1978) una quasi trentennale collaborazione con [[Billy Wilder]], che lo diresse in quattro film. Nel 1980 apparve in ''[[Il bambino e il grande cacciatore]]'' con l'attore bambino [[Rick Schroder]], in cui interpretò uno stanco [[Misantropia|misantropo]] ammalato di cancro che si ritira nella parte più desolata dell'[[Australia]] (l'''outback'') per finire i suoi giorni. Schroder fu così colpito dall'incontro con Holden che in seguito dette il suo nome ad uno dei suoi figli.