Umorismo: differenze tra le versioni
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== Interpretazioni antropologiche e filosofiche ==
[[File:Creation of jimbo.jpg|thumb|upright=1.5|La creazione di [[Wikipedia]] (a sinistra il viso di [[Jimmy Wales|Jimbo Wales]])]]
La parola umorismo deriva dal [[Lingua latina|latino]] '
Benché l'umorismo sia una componente
=== ''Il comico'' di Emerson ===
[[Ralph Waldo Emerson]] espresse la sua teoria del comico nel saggio ''The Comic''<ref>{{Cita web|url=http://www.bartleby.com/90/0805.html|titolo=The comic}}</ref>, dove cercò di perfezionare la teoria di [[Aristotele]], per cui il ridicolo sarebbe «ciò che è fuori tempo e fuori luogo, senza pericolo» ('con pericolo' ci sarebbe il 'tragico'). Dice [[Ralph Waldo Emerson|Emerson]]: «L'essenza di ogni barzelletta, di ogni commedia, sembra essere un onesto o benintenzionato esser mezzi e mezzi [''halfness'']; una non-esecuzione di ciò che si pretendeva di eseguire, mentre uno a gran voce dà a vedere che farà una notevole performance. L'ostacolo posto all'intelletto, l'aspettativa frustrata, la rottura della
L'essenza del comico sta nella "falsità" dell'uomo che «si arrende alla sua apparenza; come se un uomo si dimenticasse completamente di sé per trattare la sua ombra sul muro con segni di infinito rispetto». Il comico è quindi nella percezione (specie se improvvisa e inaspettata) del "mezzo uomo", dell'uomo incompleto che fino a un momento prima si credeva uomo e maturo, e rispettabile. E con la finezza delle sue ampie visioni, Emerson offre un'occhiata sull'intrinseca comicità dell'intera nostra condizione: «Non facciamo nulla che non sia risibile ogni volta che lasciamo il nostro sentimento spontaneo. Tutti i nostri piani, le nostre amministrazioni, le nostre case, i nostri poemi, se paragonati alla saggezza e all'amore che l'uomo rappresenta, sono egualmente imperfetti e ridicoli».
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